The Milk System, il documentario diretto da Andreas Pichler che denuncia i meccanismi e le ripercussioni della produzione intensiva di latte nel mondo, arriva al cinema. Nel 2018 le proiezioni erano state sospese dopo un esposto di Coldiretti e Assolatte che lamentavano danni alle imprese italiane.
The Milk System, il documentario diretto da Andreas Pichler che denuncia i meccanismi e le ripercussioni della produzione intensiva di latte nel mondo, arriva al cinema. Nel 2018 le proiezioni erano state sospese dopo un esposto di Coldiretti e Assolatte che lamentavano danni alle imprese italiane.
Dopo una censura preventiva, The Milk System promette di svelarci verità sorprendenti sul sistema del latte, come ad esempio, chi ci guadagna e a spese di chi e soprattutto se in futuro esisteranno alternative alla sua produzione.
Il documentario, prodotto da Eikon Film e Miramonte Film, ha già ricevuto il riconoscimento di Legambiente all’ultima edizione del festival Cinemambiente, ma anche menzioni speciali e premi italiani e internazionali.
Nella pellicola viene raccontata la filiera della produzione del latte, con vari interrogativi: il latte è veramente così salutare? In The Milk System parlano contadini, politici, Ong, lobbisti e scienziati. La domanda rimane sempre la stessa, i fattori di sostenibilità e il rispetto dei metodi di produzione tradizionali contano ancora? O si pensa solo e soltanto al profitto?
Domande che ci facciamo anche noi da tempo, denunciando tutto ciò che succede all’interno degli allevamenti intensivi: animali rinchiusi in minuscole gabbie e schiavizzate alla produzione.
Sarò forse per questo che lo scorso anno l’uscita del documentario in Italia era stata bloccata da Coldiretti e Assolatte? In un esposto ad AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e AGCI (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), le due categorie parlavano di diffamazione e danno economico all’intero settore lattiero italiano.
“Il film tende a produrre effetti denigratori anche in ragione della comparsa di testimonianze non obiettive inserite in maniera insidiosa all’interno della trama narrativa”, scrivevano Coldiretti e Assolatte.
E ancora:
“Il modello descritto non consente di distinguere le diverse modalità produttive allestite nel nostro Paese, evidenziando una comparazione palesemente erronea e confusionaria”.
All’esposto aveva risposto il regista e produttore Andreas Pichler:
“Si tratta di un iniziativa chiaramente intimidatoria un pesante e completamente infondato attacco alla libertà di stampa e al diritto di espressione del pensiero in questo paese”.
L’episodio tutto italiano (visto che il documentario era stato proiettato senza problemi in altri Paesi) è ormai superato e il film può essere visto al cinema solo prenotando i biglietti online su movieday.it al seguente link.
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