L'origine degli imponenti megaliti di Stonehenge è sempre stata dibattuta ma ora un nuovo studio ha svelato uno dei misteri dei sarsen
Su Stonehenge da secoli aleggiano mistero e curiosità. L’origine degli imponenti megaliti, le pietre che formano questo maestoso monumento britannico, è sempre stata dibattuta ma ora finalmente un nuovo studio ha svelato uno dei misteri rimasti a lungo irrisolti sulle Sarsen.
Gli scienziati dell’Università di Brighton dopo due anni di indagine hanno scoperto che la maggior parte delle grandi pietre che compongono l’iconico cerchio sarsen principale e il ferro di cavallo interno del monumento provenivano da West Woods ai margini del Marlborough Downs, nel Wiltshire, un sito situato a circa 15 miglia di distanza (circa 24 km) in direzione nord. La ricerca è stata guidata dal professor David Nash, docente di geografia fisica.
“Archeologi e geologi discutono sull’origine delle pietre di Stonehenge da più di quattro secoli. Questi nuovi dati significativi aiuteranno a spiegare meglio come è stato costruito il monumento e, forse, offriranno spunti sulle rotte attraverso le quali furono trasportate le pietre di 20-30 tonnellate” ha detto.
Stonehenge è uno dei monumenti preistorici più suggestivi e ammirati del mondo. Si sa con certezza che per costruirlo furono utilizzati due tipi di pietre, note come sarsen e bluestone (pietra blu). Da tempo i geologi erano al corrente del fatto che 42 delle pietre più piccole di Stonehenge, le “bluestones”, provenissero dalle colline Preseli nel Pembrokeshire, nel Galles occidentale. Un recente studio ha addirittura scoperto le posizioni esatte delle cave rivelando anche quando e come furono estratte le pietre.
Il mistero delle pietre di sarsen
Ma la nuova ricerca riguarda le pietre più grandi, le sarsen. English Heritage, l’organizzazione benefica che si prende cura di Stonehenge, ha concesso l’autorizzazione all’Università di Brighton per condurre la ricerca e nel 2018 gli scienziati hanno iniziato l’analisi chimica dei sarsens attraverso uno spettrometro a raggi X portatile ,in grado di identificare le concentrazioni chimiche di una serie di elementi.
Il team ha dimostrato che 50 delle 52 pietre sarsen di Stonehenge condividono una chimica simile e provengono da un’area comune. Hanno quindi confrontato la firma geochimica di piccoli frammenti di un nucleo estratto da uno di questi sarsens – Stone 58 – con i dati di quelli dislocati in tutta la Gran Bretagna meridionale. Ciò ha permesso loro di scoprire che la maggior parte dei grandi megaliti di Stonehenge provenivano da West Woods.
“Questa ricerca fornisce un fantastico balzo in avanti nella nostra conoscenza di Stonehenge, in quanto possiamo finalmente rispondere alla domanda: ‘Da dove provengono le iconiche pietre’?. Siamo così contenti che il nucleo di Stone 58 abbia aggiunto una prova cruciale al puzzle” ha detto Susan Greaney, a capo dell’English Heritage.
Il professor Nash ha aggiunto: “Le origini dei più piccoli bluestones vicino al centro di Stonehenge hanno attirato più attenzione nel corso degli anni. Queste pietre hanno dimostrato di provenire da parti del Galles. Tuttavia, praticamente fino ad ora non era stato fatto alcun lavoro sulle fonti dei megaliti sarsen più grandi che formano l’architettura primaria di Stonehenge”.
Secondo gli scienziati, anche se ora è nota la provenienza delle sarsen, rimangono da risolvere altri misteri. Non sappiamo ancora da dove provengano due delle 52 sarsen del monumento. È possibile che fossero di provenienza locale ma non si può affermare con certezza.
“Inoltre non conosciamo le aree esatte di West Woods da cui sono stati estratte le sarsens. Per rispondere a queste domande sono necessari ulteriori test geochimici e indagini archeologiche” conclude Nash.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science Advances.
Fonti di riferimento: Science Advances, Università di Brighton,
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