Per realizzare i suoi murales, NeSpoon si ispira ai pizzi tipici del luogo in cui lavora, cercandoli nei musei, negli archivi o nelle case dei cittadini. Con il suo linguaggio contemporaneo valorizza la tradizione
I tempi d’oro del pizzo sono tramontati da un bel pezzo, ma il suo fascino, al di là delle tendenze, è intramontabile. Utilizzato in origine per decorare gli altari e il vestiario religioso, il pizzo ha poi conquistato il mondo dei corredi e gli abiti dei nobili. Finché non ha iniziato a penetrare nel mondo della moda, differenziandosi in base alle tecniche e agli strumenti impiegati per la sua lavorazione.
Oggi questa tecnica antica si affaccia in un ambito del tutto inaspettato, che è quello della street art. Merito dell’artista di origini polacche NeSpoon, che trasforma i pizzi tipici dei paesi in cui lavora in spettacolari e raffinatissimi murales.
Ne è un magistrale esempio la facciata “ricamata” del Cité de la Dentelle et de la Mode de Calais, il museo francese di Calais dedicato alla moda e all’arte tessile, che NeSpoon ha reinventato con bomboletta spray alla mano. Il motivo floreale è basato su un pizzo del 1894.
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Questo murale realizzato a Tirana, in Albania, è una delle sue ultime meraviglie.
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Mentre qui ci troviamo in Italia in occasione del RATIKE ART FESTIVAL.
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NeSpoon ha trovato l’ispirazione per questo capolavoro dipinto a Bradford in un pizzo trovato negli archivi del museo locale, mentre cercava informazioni sulla storia dell’industria tessile della città. Si tratta di un pizzo realizzato tra il XIX e il XX secolo.
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Il blu e il bianco trionfano in Grecia.
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L’ispirazione per questo murale, realizzato nell’ambito del festival Street Art a Baie, è stata uno scialle cerimoniale bretone della fine del XIX secolo, scoperto dall’artista visitando una delle case locali.
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I murales di NeSpoon, oltre che belli, hanno un valore aggiunto: raccontano storie, valorizzano saperi antichi.
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