Eron ha deciso di dedicare le proprie opere di street art ai migranti. Uno degli street artist italiani più noti a livello internazionale ha realizzato una mostra che si è svolta a Roma sabato 9 aprile nel cortile dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani.
Eron ha deciso di dedicare le proprie opere di street art ai migranti. Uno degli street artist italiani più noti a livello internazionale ha realizzato una mostra che si è svolta a Roma sabato 9 aprile nel cortile dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani.
La mostra si è svolta in occasione del convegno aperto al pubblico sulla storicizzazione dei graffiti e della street art. L’ultima opera di street art di Eron, dedicata ai migranti, è stata realizzata su un relitto trovato al largo della Croazia, poi recuperato da un cantiere navale di Rimini, infine trasportata nel cortile del palazzo della Treccani.
L’opera, una vera e propria installazione, si intitola Star of the Sea. Eron l’ha inserita tra le proprie creazioni artistiche dedicate al tema della memoria. Ora nell’Enciclopedia Treccani è stata inserita la voce Eron.
Qui l’artista viene descritto come uno dei pionieri della street art in Italia, un vero e proprio virtuoso dell’arte urbana:
“Protagonista della storia del writing italiano, uno dei massimi interpreti contemporanei dello spray, l’artista Eron, in occasione della conferenza “Strade d’arte: 30 anni di street art e graffiti-writing a confronto”, ha realizzato il suo ultimo lavoro – dal titolo: Soul of the Sea – sul relitto di una piccola barca trasportata da Rimini al centro di Roma, percorrendo tutta l’Italia centrale”.
Nell’opera, prodotta nel cortile di palazzo Mattei di Paganica dove ha sede l’Istituto della Enciclopedia Italiana, la progressiva apparizione di volti incorporei, come se trasudassero nella ruggine accumulata dall’imbarcazione, riporta l’attenzione alla tragica vicenda dei rifugiati nei nostri mari.
Se non abbiamo avuto l’occasione di visitare la mostra di Eron, possiamo osservare le fotografie dedicate alle sue opere di street art e ai migranti. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla tragedia che continua a colpire sempre più persone che ogni giorno cercano una via di fuga da Paesi dove dominano guerra e miseria e che non sempre, purtroppo, trovano la salvezza riuscendo ad attraversare il mare.
Marta Albè
Fonte foto: Treccani
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