La storia infinita compie 41 anni e ha ancora tanto da insegnare. Ecco perché tutti dovremmo leggere il libro

La storia infinita compie 41 anni, parliamo del libro di Michael Ende pubblicato per la prima nel 1979.

La storia infinita compie 41 anni, parliamo del libro di Michael Ende pubblicato per la prima nel 1979. Ancora oggi si rivela un testo prezioso con diversi messaggi importanti da recepire. Ecco perché tutti dovremmo leggerlo almeno una volta.

Era l’1 settembre 1979 quando a Stoccarda la casa editrice Thienemann Verlag pubblicò un libro dal titolo “Die unendliche Geschichte”, appunto la Storia Infinta, un capolavoro destinato a diventare bestseller mondiale (da allora ha venduto 10 milioni di copie).

Il successo di questo libro di Michael Ende è arrivato tradotto nella nostra lingua nel 1981 grazie a Longanesi e, anche se non l’avete (ancora) letto, sicuramente conoscerete la storia raccontata nell’omonimo film di Wolfgang Petersen diventato un cult (Michael Ende però non gradì).

Ma oggi non parliamo del film, sia pur famoso e amatissimo, anche perché (e pochi lo sanno) racconta la storia solo in parte. Ci soffermiamo piuttosto sul libro e sul perché vale ancora la pena leggerlo anche se sono passati 41 anni.

La storia, come probabilmente ricorderete, è quella di Bastiano Baldassarre Bucci un bambino che, leggendo un libro, entra nel mondo di Fantàsia e lì si trova ad aiutare Atreiu, un giovane guerriero a salvare il regno e l’imperatrice bambina dal Nulla.

Il film si ferma a questo punto, quando il Nulla è sconfitto e i giovani alleati trionfano. Il libro, invece, continua e lo fa in maniera meravigliosa offrendoci un messaggio importante (oltre a quello della sua prima parte dove è evidente la contrapposizione tra male e bene – fantasia e vuoto culturale).

Nella seconda parte, l’imperatrice bambina affida a Bastiano il compito di ricostruire Fantàsia con la propria immaginazione. Cosa succede? Il bambino esagera un po’ con la fantasia e crea un’immagine di se stesso falsata (è forte, coraggioso e saggio) e proprio questa lo rende prigioniero del regno che lui stesso ha creato. Grazie ad Atreiu, però, Bastiano ricorda com’era e può tornare sano e salvo alla sua vita.

Il messaggio è abbastanza chiaro: va bene immaginare, sognare e fantasticare e vivere in realtà alternative (vi ricorda qualcosa, non so magari i social o i videogiochi?) ma bisogna saper anche rimanere ancorati al mondo reale. E poi, oggi più che mai, siamo alle prese con il minaccioso “Nulla” in tanti aspetti della nostra vita ed è facile immedesimarsi nei coraggiosi piccoli guerrieri che tentano di sconfiggerlo.

Tutto ci è utile in qualche modo per crescere: la realtà, la fantasia e anche il Nulla! L’importante è saper affrontare quello che si presenta, rendersi protagonisti della propria vita e non lasciarsi abbindolare da facili scappatoie.

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