Nonostante sia vietato ai minori di 14 anni, Squid Game viene visto anche da molti bambini che rischiano però gravi danni e traumi
Anche se non l’avete vista, quasi sicuramente avrete sentito parlare di Squid Game, la serie coreana record su Netflix (in poche settimane è diventata la più vista di sempre). Dato i temi che tratta e la crudeltà del gioco alla base della storia, può sembrare scontato che la visione non sia adatta a bambini e ragazzi. Eppure sembra che tanti under 14 la stiano guardando…
Squid Game è una serie molto dura da digerire e che indubbiamente incolla lo spettatore allo schermo. Delle tematiche che tratta e della sua crudezza abbiamo già parlato in un precedente articolo. Leggi anche: Squid Game: la serie coreana che spopola su Netflix ci sbatte in faccia il lato più oscuro e drammatico del capitalismo
Ora, visto il successo e la popolarità della serie, preoccupa il fatto che tanti bambini e ragazzi, nonostante sia vietata ai minori di 14 anni, la stiano comunque guardando, con tutti i rischi che questo comporta.
Non si tratta certo di un programma per bambini e, anche quelli che magari si sentono più grandicelli, non possiedono gli strumenti adatti a poter “digerire” un tale spettacolo (pesante anche per tanti adulti).
Impossibile, tra l’altro, per i più piccoli capire una serie di riferimenti e retroscena, trovare in qualche modo uno schermo, una protezione a quelle immagini così pesanti, a quelle storie fatte di disperazione, alla violenza “giustificata” dalla paura di morire e dal desiderio di soldi. Non sono in grado di fare i conti con tematiche scioccanti che probabilmente neppure conoscono, come il traffico di organi.
Insomma, i bambini rischiano grosso a vedere una serie come questa. Eppure c’è chi la sta guardando (con il consenso dei genitori?).
A segnalare la situazione sono alcuni insegnanti sui social, perché bambini e ragazzi si vantano poi in classe di aver visto Squid Game e imitano anche alcuni giochi, in particolare 1,2,3 Stella.
Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore italiano, riporta su Facebook uno dei tanti messaggi che gli stanno arrivando in questi giorni dagli insegnanti:
Durante la ricreazione li vedo spesso giocare a 1 ,2, 3, stella simulando la squalifica dei compagni con il gesto della pistola. E io che fino a poco tempo mi ero quasi commossa nel vederli giocare in gruppo a dei giochi dei vecchi tempi. Solo ora traggo l’amara realtà.
Si sta parlando di scuola primaria, ovvero di bambini delle elementari!
Come scrive il dottor Pellai, nonostante la serie sia vietata a chi ha meno di 14 anni, è chiaro come in realtà sia riuscita ad entrare nelle preferenze di visione di molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze preadolescenti.
La violenza della serie è anche graficamente molto “spinta” ed esplicita: quando si viene uccisi, schizza sangue dappertutto. Gli insegnanti dicono che i bambini ci ridono su e si tranquillizzano vicendevolmente dicendosi “tanto non è sangue vero, è sugo di pomodoro.
Pellai esprime il suo parere sulla visione da parte dei bambini di serie come questa:
Quando sei bambino/a o preadolescente la tua mente non è in grado di gestire la complessità di alcune esperienze a cui puoi avere accesso, ma per cui non possiedi competenze emotive-cognitive di rielaborazione e integrazione dentro di te. È qualcosa di cui noi genitori dobbiamo essere assolutamente consapevoli. Altrimenti nella vita dei nostri figli entra il peggio e nella loro mente, dimensioni ed esperienze che hanno significati e risvolti emotivi enormi (la vita e la morte lo sono; la violenza fine a se stessa lo è; il gioco che si trasforma in esperienza per vincere soldi o per subire la morte lo è) si depositano in modo caotico e disorganizzato. Potendosi anche trasformare in esperienze traumatizzanti, ovvero che il soggetto non riesce a gestire nella propria psiche. E perciò ne rimane disturbato e impattato. Bambini che guardano “Squid game” e poi ne simulano le azioni nel loro gioco durante l’intervallo scolastico forse stanno semplicemente imitando ciò che hanno visto. O forse ci stanno comunicando che dentro di loro è entrato “qualcosa” che devono buttare fuori, perché non sanno dove metterlo.
Tanti adulti ancora oggi ricordano quanto sia stato traumatizzante aver visto da bambini alcuni film dell’orrore come “L’Esorcista” ma Squid Game probabilmente è anche peggio.
‘Vietato ai minori di 14 anni’ non è un messaggio che reprime la crescita: in casi come questi la protegge, la sostiene e la promuove. (…) Adulti con la A maiuscola non permettono ai bambini di vedere “Squid game”. E in una società civile si dovrebbe fare di tutto perché ciò non avvenga. Altrimenti l’unica cosa che succede è che qualche adulto ci pensa su solo dopo aver letto un post come questo su un social network. Che è appunto un singolo post in messo a migliaia di altri post, che nello stesso social network, celebrano ed esaltano questa serie tv. Leggete e fate leggere questo messaggio ad altri genitori, se lo ritenete opportuno.
Proteggiamo i nostri figli da tutto ciò che magari “li attrae”, ma che non è adatto a loro e può provocare danni irreparabili.
Vi ricordiamo che è possibile attivare il Parental Control sulla tv, sui vari dispositivi mobili e anche specificatamente su Netflix.
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Fonte: Alberto Pellai Facebook
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