A Venezia 79, mentre a “White Noise” di Noah Baumbach va il Green Drop Award 2022, un premio speciale viene assegnato a “Siccità” di Paolo Virzì, per aver rappresentato “drammaticamente” il futuro che ci aspetta
Il tema ambientale irrompe a Venezia 79. Il film che ha aperto la 79esima Mostra del Cinema il 31 agosto scorso ha guadagnato il Green Drop Award, il premio assegnato da Green Cross Italia alle opere che interpretano al meglio i temi della sostenibilità e della cooperazione fra i popoli de mondo. A Virzì, per il suo “Siccità” fuori concorso, invece, il premio speciale.
La goccia di vetro di Murano – che quest’anno contiene la terra proveniente dal monte Ararat – va quindi a “White Noise”, per “aver saputo trattare il tema dell’apocalisse ambientale in maniera realistica e inquietante, con una satira capace di abbracciare vari aspetti della società contemporanea, dove il potere dei media e il consumismo generano una serie di psicosi che rischiano di alterare la percezione dei problemi”.
Ne abbiamo parlato qui: Il film “White Noise” si aggiudica il premio Green Drop Award al festival di Venezia e accende i riflettori sui disastri ambientali
“Siccità” di Paolo Virzì
Per la rappresentazione, drammatica e concreta di un futuro che confina col presente, descrivendo un’aridità ambientale che finisce per rendere altrettanto aride le coscienze di alcuni dei protagonisti, lasciando tuttavia germogliare il seme della speranza.
Con questa motivazione è stato invece premiato “Siccità” con un premio speciale.
La vita, il mondo, le persone e il momento drammatico che tutti abbiamo attraversato con allarmi sanitari globali, guerra, dissesti idrogeologici, ci dicono che l’orologio del Pianeta fa un tic-tac sempre più inquietante che ci ricorda che noi dobbiamo sbrigarci, spiega Virzì ricevendo il premio da parte del presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio.
La trama
“Siccità”, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema, porta in scena un futuro apocalittico in cui a Roma non piove da anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini.
Una arsura impressionante, una Capitale bruciata e quasi annientata, in cui la popolazione è letteralmente assetata e, alla ricerca di qualche goccia di acqua, si ritrova con le idee completamente alterate e arriva a ribaltare le regole su cui si basa l’intera comunità.
Un gruppo di personaggi, alcuni vittime e altre i soliti opportunisti, si arrovellanno nella speranza di essere redenti, senza sapere che il loro futuro (incerto e drammatico) dipende solo da loro stessi.
Un racconto nemmeno tanto distopico, quello di Virzì, in cui è messo nero su bianco quanto le relazioni umane siano collegate tra loro e all’ambiente che lasciamo più di quanto potessimo immaginare. Un ulteriore monito, insomma, a preservare il futuro delle nuove generazioni e a ritrovare il coraggio di essere umani.
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