Il ricordo di Sepulveda della moglie, l'omaggio allo scrittore sulle facciate dei palazzi di Roma e oggi in TV La Gabbianella e il gatto
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Ancora stentiamo a crederci: ieri si è spento ad Oviedo Luis Sepúlveda, geniale romanziere, sceneggiatore, regista ma anche attivista per i diritti civili e l’ambiente. Oggi per ricordarlo, andrà in onda in tv “La gabbianella il gatto”, tratto da un romanzo tra i più famosi e amati dello scrittore cileno, mentre sui palazzi di Roma sono state proiettate alcune immagini del film.
La sue ultime parole
Dopo essere stato contagiato dal coronavirus, insieme alla moglie Carmen Yáñez, Sepúlveda era stato ricoverato, da subito in gravi condizioni, all’ospedale di Oviedo. Lì ha lottato per quasi 2 mesi e, ad un certo punto, sembrava anche in miglioramento. Alla fine, purtroppo, il suo fisico non ha retto ed è di ieri la notizia della sua morte che ha generato profondo dispiacere in tutto il mondo.
A raccontare gli ultimi 51 giorni di vita dello scrittore è sua moglie, in una toccante intervista rilasciata a La Repubblica. La poetessa Carmen Yáñez ha fatto sapere che le ultime parole di suo marito, semplici ma potentissime, sono state “Buonanotte amore mio”, le stesse che pronunciava in un’altra qualunque sera.
Stavolta, però, la notte durerà per sempre, nessuno potrà più rivederlo e ascoltare le sue parole dal vivo, ma al di là del dolore c’è la grande eredità che lascia Sepúlveda come uomo e come scrittore.
L’amore di una vita
Quello con sua moglie è stato l’amore di una vita, che ha superato tante difficoltà. Pochi sanno che i due si sono sposati ben due volte, la prima nel 1971 e la seconda nel 2004. Luis e Carmen si sono conosciuti e amati fin da giovanissimi, persero i contatti durante gli anni del regime di Pinochet, quando Sepúlveda fu incarcerato per circa 2 anni e la stessa moglie fu catturata e torturata, passarono anche anni di latitanza distanti ma poi, finito tutto, tornarono insieme e rimasero sempre l’uno affianco all’altra.
Ora che Luis è morto, nonostante fino all’ultimo si sperava in una guarigione, la moglie Carmen ha l’importante compito di riportarlo, quando l’emergenza sarà finita, nella sua terra, quella a cui si sentiva fortemente legato e che gli apparteneva: la Patagonia.
“Era nato nel nord del Cile, ma è in Patagonia che voleva tornare” ha dichiarato Carmen.
Lì sulle coste del Pacifico, nelle acque gelide dell’oceano, saranno disperse le ceneri dello scrittore.
Omaggio sulle facciate di Roma
Due emozionanti omaggi sono apparsi sulla facciata dei palazzi di Roma.
Nel quartiere Esquilino un frame della ‘Gabbianella e il gatto’ e la canzone ‘Siamo gatti’ hanno ricordato lo scrittore cileno. Autori due ragazzi, Alessandro, 27 anni, appassionato di cinema, e Tommaso, 28 anni, tra gli animatori dell’associazione ‘Zalib’. Anche Alice in città, #CinemaDaCasa?, ha reso omaggio proiettando il film (dal minuto 4).
Posted by Alice nella città on Thursday, April 16, 2020
La gabbianella e il gatto in tv
A noi non resta che godere delle tante belle cose che ci lascia e, proprio oggi, abbiamo l’opportunità di rendergli omaggio guardando “La gabbianella e il gatto” di Enzo d’Alò, il cartone animato italiano più visto di sempre, tratto dal romanzo considerato il capolavoro di Sepúlveda: “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, pubblicato nel 1996 (due anni prima dell’uscita del cartone).
Un bellissimo racconto in cui amicizia, coraggio e integrazione si intrecciano in una storia emozionante, piena di insegnamenti e in cui spiccano frasi indimenticabili tra cui la più nota è certamente “vola solo chi osa farlo”.
Proprio l’anno scorso il capolavoro di Enzo D’Alo era tornato al cinema in alcune giornate speciali, e in quell’occasione avevamo intervistato il regista, come media partner dell’evento.
Oggi, 17 aprile, possiamo vederlo invece in tv. L’appuntamento è alle 16.20 su Italia 1.
Fonti di riferimento: La Repubblica /Mediaset
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