Selfish: in un ristorante di sushi gruppi di esseri umani mangiano pesce, ma a tre consumatori marini viene servita plastica.
Selfish: in un ristorante di sushi, mentre gruppi di esseri umani mangiano deliziose portate di pesce, a tre consumatori marini viene servito un pasto a base di plastica, accuratamente assemblato da un muscoloso chef. È quello che facciamo tutti i giorni: avveleniamo il cibo dei pesci con inquinante plastica e un ironico cortometraggio di Po Chien Chen lo racconta in modo originale e molto potente.
Selfish è un gioco di parole: vuole dire “egoista” ma contiene anche la parola “fish”, ovvero “pesce”. Sì perché con i pesci (e non solo) siamo molto egoisti: gli diamo da mangiare plastica, tanto che ritrovamenti di individui pieni del nostro inquinante materiale sono sempre più frequenti.
Un lavoro condotto nel 2016 dal World Economic Forum in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation aveva stimato che entro il 2050 gli oceani accoglieranno più plastica che pesci.
Solo una previsione catastrofica? Purtroppo no: in barba a chi sostiene che i messaggi allarmanti siano solo sensazionalismo, lanciati per chissà quale recondito scopo a noi nascosto, i danni sono reali, evidentissimi per chi vuole vedere, pertanto queste non sono previsioni volutamente catastrofiche, ma scenari altamente probabili di catastrofi annunciate.
“Due anni fa un’esperienza su una piccola isola in Taiwan ha cambiato la mia vita – racconta l’autore del cortometraggio – Ero molto vicino al mare, dovendo guidare solo 10 minuti per raggiungerlo. Tutti potevano godere di bianchissima sabbia e mare turchese. Al tempo praticavo snorkelling quasi ogni settimana. La vista di stupendi pesci tropicali e barriera corallina è ancora fissa nella mia testa. Ma non riesco a dimenticare le tonnellate di rifiuti umani lasciati sul bagnasciuga come fossero parte della natura del luogo”.
Tonnellate di rifiuti umani: quattro parole che dovrebbero rendere benissimo il disastro che stiamo portando avanti con le nostre mani.
“Oggigiorno il nostro pianeta soffre dei rifiuti che produciamo. Innumerevoli animali ingeriscono pezzi di plastica. L’isola di plastica nell’Oceano Pacifico, che può contenere metalli pesanti e composti chimici, è già tre volte la dimensione della Francia. Ma il karma è qui: la ricerca ha trovato microplastiche nei nostri cibi quotidiani, nel corpo e nelle feci umane. Nessuno vuole questo, ma solo le nostre azioni possono fare la differenza”.
Eh sì, perché tutto sommato il nostro comportamento è molto di più di “banale” egoismo: distruggere il pianeta significa distruggere noi, e rischiamo di accorgercene davvero quando sarà troppo tardi.
Il cortometraggio è stato presentato in tutto il mondo e ha vinto numerosi premi quest’anno, come il ‘Best Animation’ al Borrego Springs Film Festival, ‘Best Animation’ all’Ocean City Film Festival, ‘Best Animated Micro Film’ Oregon short film festival e altro ancora.
E noi? Vogliamo continuare ad essere così Selfish (nonché scarsamente interessati al nostro futuro)?
Fonti di riferimento: Artstation.com / Po Chien Chen/Youtube
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