Trovati tre rarissimi disegni di Van Gogh tra le pagine di un romanzo, li aveva progettati come segnalibro

Un segnalibro disegnato dall'intramontabile Vincent van Gogh è stato trovato da alcuni ricercatori nel romanzo “Histoire d’un Paysan”

Un segnalibro disegnato dall’intramontabile Vincent van Gogh è stato trovato da alcuni ricercatori nel romanzo “Histoire d’un Paysan”, appartenuto a un amico del pittore olandese. Si tratta di tre schizzi di contadini che attualmente sono esposti per la prima volta nella mostra “Here to Stay” allestita al Van Gogh Museum di Amsterdam.

La storia è quanto mai affascinante, come la vita del pittore olandese, autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni. Il segnalibro è rimasto all’interno del romanzo per oltre 135 anni. Secondo i ricercatori, nel 1883, Van Gogh aveva regalato a un amico questo libro che parlava di contadini francesi e al suo interno aveva inserito uno dei suoi primi schizzi, visto che all’epoca il pittore aveva poco più di vent’anni.

I tre disegni sono ispirati proprio a “Histoire d’un Paysan”, raccontano scene di quotidianità di contadini e adesso sono visibili al pubblico. La scoperta è eccezionale.

“Abbiamo traccia di pochissimi disegni dell’esordio di Van Gogh, anche se sappiamo che deve averne fatti centinaia”, ha detto Teio Meedendorp, un ricercatore senior del museo. “Piccoli schizzi informali come questi – sono davvero minuscoli – sono ancora più rari”.

Secondo il ricercatore, i disegni furono realizzati quando l’artista viveva a Etten, il villaggio dei genitori. Il romanzo illustrato sulla Rivoluzione francese raccontato attraverso la prospettiva di un contadino, era stato regalato al collega artista olandese Anthon van Rappard nel 1883.

“Penso che troverai bellissimo l’Erckmann-Chatrian”, scrisse Van Gogh in una missiva a van Rappard quello stesso anno, riferendosi agli autori del libro, Emile Erckmann e Alexandre Chatrian.

Dopo la morte di van Rappard nel 1892, il libro era rimasto per generazioni alla famiglia, ma poi è stato venduto al Museo Van Gogh. Da lì la scoperta.

Fonte: The art newspaper

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