Un nuovo importante monumento preistorico costituito da un anello fatto di massi in pietra è stato scoperto a meno di 3 chilometri da Stonehenge
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Una nuova incredibile scoperta archeologica arriva dalla Gran Bretagna, a pochi chilometri da Stonehenge, dove è stato trovato un nuovo grande cerchio di pietre risalente al neolitico. Si tratta della più grande struttura preistorica fino ad ora rinvenuta nell’intera nazione.
I resti di un nuovo importante monumento neolitico in pietra sono stati scoperti a meno di 3 chilometri da Stonehenge, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e multi-sensore. La struttura preistorica, che copre 1,2 miglia di diametro (2 km) è, secondo gli archeologi che l’hanno individuata, un vero e proprio capolavoro di ingegneria.
L’annuncio della scoperta arriva dopo le celebrazioni del Solstizio d’estate che quest’anno si è festeggiato in maniera particolare, in diretta streaming, a causa del coronavirus.
Il monumento si trova attorno alla cinta muraria di Durrington nella pianura di Salisbury, vicino ad Amesbury, nel Wiltshire ed è stato scoperto grazie al lavoro di un team di accademici delle Università di St Andrews, Birmingham, Warwick, Glasgow e dell’Università del Galles Trinity Saint David all’interno del “The Stonehenge Hidden Landscapes Project“.
Quattromilacinquecento anni fa, i popoli neolitici che costruirono Stonehenge realizzarono anche questo monumento. Si ipotizza che la struttura fosse una sorta di confine che guidava le persone in un’area sacra perché le Mura di Durrington, uno dei più grandi monumenti henge della Gran Bretagna, si trovano proprio al suo centro.
Una scoperta che ha sorpreso non poco e per diversi motivi gli esperti: il primo è che sia stata trovata solo ora, nonostante la vicinanza con Stonehenge, uno dei siti più studiati al mondo. Offre inoltre prove che i primi abitanti della Gran Bretagna, principalmente comunità agricole, avevano sviluppato un modo per contare. Costruire qualcosa di queste dimensioni con un posizionamento così accurato sarebbe stato altrimenti impossibile.
I massi scoperti sono vasti, ciascuno con una larghezza di 5 metri e un diametro di 10. Ne sono stati trovati circa 20 ma potrebbero essercene stati oltre 30. Circa il 40% del cerchio, infatti, non è più disponibile per lo studio ma è andato perduto con lo sviluppo moderno.
Vincent Gaffney, uno degli archeologi alla guida del progetto, ha dichiarato:
“La dimensione dell’anello che circonda le Mura di Durrington è attualmente unica. Dimostra la complessità delle strutture monumentali all’interno del paesaggio di Stonehenge e la capacità e il desiderio delle comunità neolitiche di registrare i loro sistemi di credenze cosmologiche in modi e su una scala imprevedibile fino ad oggi”
Poiché l’area intorno a Stonehenge è tra i paesaggi archeologici più studiati al mondo, la scoperta è tanto più inaspettata. Sebbene enormi, queste strutture erano state “liquidate” come doline naturali o stagni. Le più recenti tecnologie, tra cui la prospezione geofisica, i radar penetranti nel terreno e la magnetometria, li hanno mostrati invece come anomalie geofisiche rivelandone quindi il loro vero aspetto.
Solo qualche settimana fa vi avevamo parlato di un’altra importante scoperta, resa possibile proprio grazie alla tecnologia radar che sta rivoluzionando il modo di fare archeologia.
Fonte: University of Birmingham / The Guardian
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