Scoperto in Egitto un ampio deposito di vasi canopi e strumenti per la mummificazione

Abusir, Egitto: negli scavi dell'antica necropoli un team di archeologi ha rinvenuto numerosi strumenti per imbalsamare i defunti

Nella necropoli di Abusir, a 25 km da Il Cairo, un gruppo internazionale di egittologi ha portato alla luce un deposito di imbalsamazione perfettamente conservato contenente al suo interno oltre 370 vasi canopi in ceramica, in cui nell’Antico Egitto venivano collocati gli organi dei defunti durante il processo della mummificazione dei corpi. Accanto ai vasi i ricercatori hanno identificato anche dei piccoli manufatti ed altri strumenti.

Nei riti funebri egizi gli organi venivano infatti estratti dal corpo del morto da un sacerdote esperto che aveva il compito di riporli in quattro vasi canopi. A ciascun organo era associata una divinità egizia:

  • Imset per il fegato
  • Hapi per i polmoni;
  • Kebehsenef per gli intestini;
  • Duamutef per lo stomaco.

Nei vasi collocati nella parte superiore del deposito gli egittologi hanno decifrato una scritta che riporta un nome “Wahibre-mery-Neith, figlio di Irturu”, ma non sanno chi fosse questa persona. A giudicare dalle dimensioni del deposito si ipotizza che questo sia appartenuto ad un massimo funzionario di Stato o a qualche altro potente membro che, come consuetudine del tempo, aveva fatto creare il suo deposito per l’imbalsamazione nei pressi delle grandi tombe della necropoli, costruita intorno al VI secolo a.C.

Secondo l’egittologo Miroslav Bárta la struttura di questa necropoli doveva eguagliare il pozzo funerario all’interno della piramide a gradoni di Djoser di Saqqara risalente a circa 4.700 anni fa.

questo è precisamente lo schema imitato dalle tombe a pozzo ad Abusir”

ha detto Bárta. Il team del Czech Institute of Egyptology, con il patrocinio del Ministero egiziano del turismo e delle antichità, continuerà gli scavi nell’area adiacente al deposito tra aprile e maggio.

Fonte: Czech Institute of Egyptology

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