Scoperta in Siberia un’antica grotta in cui l’homo di Denisova e l’homo sapiens hanno probabilmente convissuto
Scoperta in Siberia un’antica grotta in cui l’homo di Denisova e l’homo sapiens hanno probabilmente convissuto. I resti rinvenuti in quest’area gettano nuova luce sulla storia dell’umanità.
Circa un decennio fa, gli antropologi sconvolsero il mondo con il ritrovamento di un osso di mignolo fossile appartenente a una specie di uomini primitivi stanziatisi in Siberia. Questa specie fu chiamata Denisova in onore della grotta naturale in cui quell’osso era stato rinvenuto. Ora, l’analisi del DNA presente nel terreno della grotta rivela la presenza anche di ominidi della specie sapiens – che sarebbero arrivati in quest’area e che avrebbero convissuto per qualche tempo anche con i Neanderthal.
Denisova e Neanderthal hanno occupato la zona per almeno 300.000 anni: fra i resti fossili rinvenuti nella grotta, oltre alle ossa dei mignoli, ci sono tre ossa che appartengono alla specie Neanderthal e uno addirittura di un incrocio nato dall’unione di Denisova e Neanderthal. La cava contiene anche sofisticati arnesi in pietra e pezzi di gioielleria appartenenti a un periodo più tardo e più avanzato. Questi manufatti, insieme agli studi condotti sul DNA delle ossa rinvenute, hanno confermato l’importanza della grotta come luogo di incontro dell’evoluzione umana.
I ricercatori sono entusiasmati da questa scoperta che testimonia la convivenza, nello stesso luogo, di specie di ominidi diverse, e che rappresenta una prova tangibile di ciò che finora era solo un’ipotesi non confermata. Purtroppo però, pochi fossili non bastano per testimoniare l’effettiva presenza di due specie di ominidi contemporaneamente, per questo motivo i ricercatori russi hanno analizzato il tipo di DNA presente nelle tre ‘camere’ della grotta.
I ricercatori stanno studiando le tracce di DNA rinvenute nel suolo da più di 40 anni (comprese sequenze di DNA conservate nel permafrost), ma solo negli ultimi quattro anni il DNA è stato rinvenuto anche nel terreno. Dopo aver datato i vai strati della grotta, i ricercatori hanno isolato 728 campioni di suolo e, dopo due anni di test ed analisi hanno trovato campioni di DNA in 175 di questi – il che rende questo massiccio studio il più importante e vasto di questo tipo. I dati raccolti rivelano una complessa storia di convivenza umana e animale, con gruppi diversi che si sono succeduti all’interno della grotta.
Lo studio conferma anche che i Denisova – la cui presenza è attestata a partire dai 300.000 anni fa – non erano i primi abitanti umani della grotta. La loro scomparsa è stata datata attorno ai 130.000 anni fa, quando sono stati rimpiazzati da un altro gruppo della stessa specie in grado di realizzare utensili in pietra. I Neanderthal, invece, sopraggiungono attorno ai 170.000 anni fa e alcuni dei loro gruppi si sovrappongono ai Denisova. Gli ultimi ominidi ad arrivare nell’area – l’uomo moderno – sono attestati a partire dai 45.000 anni fa.
Fonte: Science Magazine
Ti consigliamo anche: