Il tenero abbraccio, probabilmente tra un padre e suo figlio, è quello che è stato scoperto nella necropoli messapica a Roca Vecchia in Salento. Una circostanza che ricorda molto da vicino quella degli amanti di Hasanlu e del loro famoso bacio eterno.
Un tenero e millenario abbraccio, probabilmente tra un padre e suo figlio, è quello che è stato scoperto nella necropoli messapica a Roca Vecchia in Salento. Una circostanza che ricorda molto da vicino quella degli amanti di Hasanlu e del loro famoso bacio eterno.
Forse ricorderete gli Hasanlu Lovers, gli amanti ormai divenuti scheletro rinvenuti in una tomba del nord-ovest dell’Iran mentre si scambiano un dolcissimo bacio. Adesso in Italia è stata fatta una scoperta simile.
A Roca Vecchia, frazione di Melendugno, gli archeologi del Laboratorio di Antropologia Fisica dell’Università del Salento hanno aperto una tomba messapica che si presume sia del V secondo a. C e, con grande sorpresa, hanno trovato una coppia di scheletri sepolti insieme (evento più unico che raro) ma non solo, i due sembravano scambiarsi un tenero abbraccio.
Una teoria plausibile, secondo gli studiosi, è che si tratti di un adulto e di un bambino che potrebbe avere circa 5 anni, forse padre e figlio, uniti in quello che sembrerebbe proprio un dolcissimo abbraccio.
In realtà, la ricercatrice che ha rinvenuto gli scheletri, Serena Viva, ridimensionando un po’ l’aria romantica che si è creata intorno a questa scoperta ha dichiarato:
“Non è detto che siano abbracciati, è molto difficile stabilirlo ma certamente potrebbero sembrarlo ed è certo che questi due corpi siano stati deposti simultaneamente. Al di là di questa visione romantica, però, dobbiamo capire chi fossero, perché al momento abbiamo solo delle ipotesi. (…) Ovviamente su questa tomba si può romanzare parecchio ma dobbiamo aspettare i dati scientifici: adesso completeremo l’analisi antropologica, definendo sesso, statura, età alla morte, eventuali patologie e tutto quello che riguarda questi due scheletri”
La tomba era stata scoperta già nel 2008 sempre dallo stesso team di ricerca ma, all’epoca, non fu aperta per motivi meteorologici. Si aspettò dunque, per vederne il contenuto, una campagna di scavo successiva e più adeguata che oggi finalmente è arrivata.
Per diramare, se sarà possibile, il mistero legato a questi due scheletri e scoprire a chi davvero siano appartenuti ci vorrà dunque ulteriore tempo e lavoro.
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Francesca Biagioli