"Beyond Walls", il progetto dell'artista franco-svizzero Saype, approda a Torino, settimo tassello di un'iniziativa cominciata nel 2019
Mani intrecciate dipinte sull’erba che si stringono piene di solidarietà e speranza: “Beyond Walls”, il progetto dell’artista franco-svizzero Saype, approda a Torino, settimo tassello di un’iniziativa cominciata nel 2019 sotto la Tour Eiffel e che continuerà fino al 2024 con l’obiettivo di coinvolgere decine di città in tutto il mondo.
Grazie al supporto dei Musei Reali, il progetto pone in connessione l’arte classica e quella contemporanea, creando così un continuum tra espressioni antiche e moderne. Il Parco archeologico della Porta Palatina, testimonianza dell’epoca romana della città, diventa la cornice di quella che viene definita “La catena umana più grande della storia”: un gigantesco dipinto su erba che vuole lanciare un forte messaggio di pace, tolleranza, cura e rispetto reciproci.
L’artista ha lavorato per diverse settimane in un contesto articolato che ha visto la collaborazione di decine di addetti ai lavori e il supporto di un gruppo di droni della polizia per monitorare l’operato dall’alto. Il risultato? Un’opera di 6.400 metri quadrati (160 metri di lunghezza per 40 metri di larghezza) che, nonostante il suo carattere temporaneo, è destinata a lasciare un segno nella Storia.
Il grande affresco su erba sintetizza un concetto di sostenibilità completo, dove l’attenzione per le persone e il rispetto per l’ambiente vanno di pari passo. Le mani dipinte dall’artista rimandano al tema di un’umanità in evoluzione, che si dirige verso un cammino di solidarietà e inclusione, al di là delle differenze etniche e culturali.
“Oltre i muri” si trovano l’amore per la natura e ogni sua creatura: Saype rende visibili questi valori e li porta in tutti i continenti proprio per richiamare gli esseri umani all’armonia, ma anche al fine di ricordare che è possibile travalicare quei confini in grado di generare solo odio e indifferenza.
“Saype” (il cui nome è la crasi tra due parole inglesi: “Say” e le prime due lettere di “Peace”) ha inventato uno stile radicalmente nuovo di Land art, che consiste nel dipingere sui prati figure estremamente realistiche in bianco e nero, utilizzando come vernice una miscela totalmente biodegradabile, auto-prodotta e composta da carbone, gesso e proteine del latte, in modo da non risultare nociva né per l’ambiente né per le persone. Le sue opere possono durare dai 14 ai 20 giorni: questo particolare richiama alla caducità delle cose, ma anche al loro continuo e ciclico mutare.
Attraverso “Beyond Walls” Torino si unisce a tutte quelle città che si fanno portatrici di un messaggio di fondamentale importanza in un’epoca fragile come la nostra: restiamo umani, solo attraverso l’empatia e la collaborazione renderemo questo pianeta un mondo migliore.
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