Greenpeace al Salone del Libro, un anno dopo. E in questi dodici mesi da quando l'associazione arcobaleno ha fatto irruzione tra gli stand e diffuso la prima Classifica Salvaforeste evidenziando i buoni e i cattivi dell'editoria italiana, sembra proprio che le case editrici siano un po' pià amiche delle foreste indonesiane.
Greenpeace al Salone del Libro di Torino, un anno dopo. E in questi dodici mesi da quando l’associazione arcobaleno ha fatto irruzione tra gli stand e diffuso la prima “Classifica Salvaforeste” evidenziando “i buoni e i cattivi” dell’editoria italiana, sembra proprio che le case editrici siano un po’ più amiche delle foreste indonesiane.
Delle 113 case editrici italiane valutate da Greenpeace, infatti, in base alla sostenibilità della carta utilizzata nei propri libri rispetto all’ultimo aggiornamento di dicembre, sono 10 gli editori che hanno ribaltato la propria posizione passando nella lista dei “buoni”. È il caso, ad esempio, di Rubettino, De Agostini, Laterza e Loescher che, impegnandosi ad aumentare progressivamente le percentuali di carta riciclata e certificata FSC nelle loro produzioni editoriali, si trovano ora nella fascia verde chiaro.
Rimane invece il “cartellino rosso” per editori come Newton Compton e Castelvecchi, mentre la maglia nera di cui si spoglia Zanichelli, passata a posizione intermedia, resta a Sellerio e Disney Libri i quali perseverano nella loro mancanza di trasparenza sulle materie prime utilizzate per i propri libri.
“La classifica “Salvaforeste” ha avviato una vera e propria inversione di tendenza nell’editoria italiana, soprattutto grazie all’impegno di grossi gruppi editoriali come Feltrinelli, che attualmente stampa i propri libri esclusivamente in carta certificata FSC e Mondadori che, nel dicembre del 2010, si è impegnata ad aumentare progressivamente la sostenibilità di tutte le case editrici del gruppo: Einaudi Stile Libero e Piemme in testa – racconta Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia -. Il Gruppo RCS continua a dimostrare invece scarsa attenzione al tema della sostenibilità della carta. Le case editrici del gruppo, a eccezione di Bompiani, da anni “amica delle foreste”, continuano a essere valutate “insufficienti“.
“Dal lancio della nostra prima classifica abbiamo ricevuto centinaia di mail di lettori – continua Campione – che ci chiedevano di valutare i loro editori preferiti. Nonostante l’impegno di un numero sempre crescente di editori, sono ancora troppe le aziende che con politiche di acquisto della carta assolutamente inadeguate si rendono corresponsabili della distruzione delle ultime foreste tropicali“.
Greenpeace sarà presente anche quest’anno a Torino per diffondere la versione aggiornata della classifica Salvaforeste e invitare i lettori a scegliere libri di editori che utilizzano carta certificata (che potete scaricare qui) al grido di “Il futuro delle foreste del pianeta è nelle pagine dei vostri libri“.