I rifiuti elettronici diventano arte: a Ecomondo in mostra le opere dei carcerati

Quando si dice dar nuova vita ai rifiuti: avevate mai visto un monitor del pc trasformato in un vaso per i fiori o un settiminimo realizzato interamente con rifiuti elettronici? Si tratta delle ultime opere d'arte create dai detenuti di Forlì e Bologna utilizzando i RAEE e potrete ammirarle fino al 12 novembre nello stand del Museo del Riciclo a Ecomondo, la fiera internazionale della green economy che si sta svolgendo a Rimini.

Quando si dice “dar nuova vita ai rifiuti”: avevate mai visto un monitor del pc trasformato in un vaso per i fiori o un settiminimo realizzato interamente con rifiuti elettronici? Si tratta delle ultime opere d’arte create dai detenuti di Forlì e Bologna utilizzando i RAEE e potrete ammirarle fino al 12 novembre nello stand del Museo del Riciclo a Ecomondo, la fiera internazionale della green economy che si sta svolgendo a Rimini.

Sembra incredibile, ma queste meraviglie sono realizzate interamente grazie al riciclo creativo dei rifiuti elettronici nell’ambito di un progetto nato nel 2005 chiamato“RAEE in carcere” per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti delle case circondariali d Bologna, Forlì e Ferrara, con laboratori per la lavorazione creativa dei RAEE che vengono gestiti, sotto il coordinamento di Techne, dalle cooperative sociali it2, Gulliver e Il Germoglio.

Ecolight, il consorzio che si occupa della gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, è partner del laboratorio di Forlì: esporre le opere dei carcerati nello stand del Museo del riciclo, nato in veste virtuale proprio per iniziativa del consorzio, è stato quindi un’evoluzione naturale di questa collaborazione.“Abbiamo deciso di ospitare le opere nate all’interno del progetto RAEE in carcere, un’iniziativa importante sotto il profilo sociale e ambientale dove, attraverso il disassemblaggio dei rifiuti elettronici viene data una solida opportunità di lavoro alle persone in esecuzione penale”, spiega Walter Camarda, presidente di Ecolight.

L’arte che nasce dietro le sbarre e che utilizza come materie prime rifiuti, tanto diffusi quanto pericolosi per uomo e ambiente, come quelli elettronici, diventa quindi un’occasione per rieducare i detenuti coinvolgendoli in attività che si ispirano ai valori del rispetto e della legalità. Grazie ad Ecomondo, inoltre, il Museo del Riciclo da spazio virtuale si trasforma in luogo visitabile, esponendo anche altre opere, tra cui alcune presentate all’ultima edizione del concorso internazionale di pittura e design “Rifiuti in cerca d’autore” e quelle realizzate da Olga Marciano e Giuseppe Gorga in esclusiva per l’esposizione del Museo a Rimini.

Riciclare i RAEE, ormai lo sappiamo, è fondamentale per la nostra salute e per il benessere dell’ambiente: oltre a ridurre il volume dei rifiuti, infatti, si evita anche che le sostanze dannose contenute in elettrodomestici e dispositivi elettronici vengano disperse nell’ambiente. Il laboratorio di Forlì ha dato in questo senso un grande aiuto: dall’avvio delle attività nel 2009 ha infatti lavorato circa 300 tonnellate di RAEE, coinvolgendo 6 persone detenute, di cui 3 assunte.

Eleonora Cresci

Qui potete vedere il video dell’opera “Giostra” realizzata dai detenuti del laboratorio Raee di Forlì gestito dalla cooperativa Gulliver

 

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