Tessuti dorati, foglie luminose, ambienti aurei. I quadri di Gustav Klimt, pittore simbolo della Secessione viennese prendono vita grazie alla fotografa Inge Prader, che trasforma decine di persone in carne e ossa in delle opere d’arte.
Tessuti dorati, foglie luminose, ambienti aurei. I quadri di Gustav Klimt, pittore simbolo della Secessione viennese prendono vita grazie alla fotografa Inge Prader, che trasforma decine di persone in carne e ossa in delle opere d’arte.
L’occasione per omaggiare il pittore austriaco si era presentata durante la 23esima edizione del Life Ball, l’evento di beneficienza che ogni anno, viene organizzato a favore delle persone colpite da Hiv e Aids a Vienna.
Ma l’ambiente sensuale ricreato da Inge Prader continua a stupire ancora oggi perché tra le sue fotografie ci sono alcuni dei capolavori più emblematici dell’arte di Klimt.
Ci sono donne, bambine,madri, sciamani, muse e ancora fate, soldati al limite tra sogno e realtà. La pittura si trasforma in fotografia è il risultato è straordinario.
Troviamo ad esempio, il Fregio di Beethoven, Danae dipinto realizzato nel 1907 che è interpretato da una ragazza dai capelli rossi e gli occhi chiusi, Vita e Morte del 1908 e ancora Il coro e l’abbraccio del 1902, con gli abiti a righe.
Un mix tra seduzione ed eleganza, un inno alla bellezza celebrato solo ed esclusivamente per motivi sociali: il ricavato delle fotografie vendute è andato infatti a sostegno dei malati di Hiv e Aids.
Dominella Trunfio
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