Roberta Ragni Simba, Bambi, Timon e altri tra i più adorabili personaggi della Disney sono i nuovi testimonial della lotta contro lo sfruttamento degli animali da pelliccia. Il merito è di San Hoax, anonimo artista Mediorientale, che realizzato le scioccanti immagini che colpiscono subito l'immaginario dello spettatore per puntare l'attenzione sull'orribile destino degli animali uccisi in nome della moda
Simba, Bambi, Timon e altri tra i più adorabili personaggi della Disney sono i nuovi testimonial della lotta contro lo sfruttamento degli animali da pelliccia. Il merito è di San Hoax, anonimo ma famosissimo artista Mediorientale, che ha realizzato le scioccanti immagini.
Lo scopo è chiaro: colpire subito l’immaginario dello spettatore per puntare l’attenzione sull’orribile destino degli animali uccisi in nome della moda. La serie si chiama “Furry Tale Gone Bad” e ogni immagine viene accompagnata dal seguente messaggio: “Gli animali vengono picchiati, folgorati o scuoiati vivi per la loro pelliccia. Boicottiamo le pellicce”.
San Hoax spera che la diffusione delle immagini farà riflettere le persone prima dell’acquisto di capi d’abbigliamento con vera pelliccia durante l’inverno, riducendo la domanda che porta alla morte degli animali.
Cosa si nasconde dietro alle pellicce? L’85% di questi prodotti viene da allevamenti intensivi e causano la morte di almeno 70 milioni di animali ogni anno (FONTE LAV). Altri 10 milioni sono catturati in natura con metodi feroci, senza contare le vite dei conigli: 900 milioni all’anno di uccisioni nel mondo e 350 milioni in Europa.
Sebbene l’Italia sia stato il primo Paese europeo a vietare il commercio di pellicce di cane e di gatto e sia tuttora Paese-guida per il bando europeo alle pellicce di foca, il nostro mercato è ancora macchiato del sangue di milioni di animali.
La classica pelliccia è un prodotto in declino, acquistata e indossata solo da donne oltre i 50 anni. Gli inserti di pelliccia sono, invece, usati fin troppo spesso su colli, polsi e cappelli, anche nell’abbigliamento per l’infanzia.
Siete sicuri di volere capi in pelliccia nell’armadio?
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Roberta Ragni
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