250mila papaveri fatti a mano per onorare i soldati caduti. Il 25 Aprile non è solo l'Anniversario della liberazione d'Italia, simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica delle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l'occupazione nazista. È anche l'ANZAC Day, una commemorazione che si tiene ogni anno in Australia e Nuova Zelanda in memoria di tutti i soldati delle forze armate australiane e neozelandesi
250mila papaveri fatti a mano per onorare i soldati caduti. Il 25 Aprile non è solo l’Anniversario della liberazione d’Italia, simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica delle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione nazista. È anche l’ANZAC Day, una commemorazione che si tiene ogni anno in Australia e Nuova Zelanda in memoria di tutti i soldati delle forze armate australiane e neozelandesi.
ANZAC è infatti l’acronimo di Australia and New Zealand Army Corps, “Corpo d’armata di Australia e Nuova Zelanda”) caduti in tutte le guerre. Per questo 2 anni fa gli artisti Lynn Berry e Margaret Cavaliere hanno avviato il progetto 5000poppies, 5000 Papaveri, chiedendo alle persone di creare a maglia o cucire papaveri rossi.
A sea of crochet poppies at @Fed_Square. All made by volunteers. We gave space for making the squares at TH. #ANZAC pic.twitter.com/aapo0SDCEw
— Robert Doyle (@LordMayorMelb) 24 Aprile 2015
A sea of poppies have been placed on the stairs at Federation Square #AnzacDay #ANZACDay2015 pic.twitter.com/E6ntCZ4wTo
— Marcus Padley (@Marcus_Today) 24 Aprile 2015
I papaveri, sono stati i primi fiori a spuntare sui campi di battaglia di Francia ed Olanda dopo la Prima Guerra Mondiale. Da quel momento hanno simboleggiato il sangue sparso dai caduti, come simbolo di rigenerazione, nuova vita e speranza. Per l’Anzac Day la Federation Square di Melbourne è diventata un bellissimo e spettacolare manto di migliaia fiori rossi fatti a mano.
La risposta da parte delle persone, infatti, è stata “massiccia”. Si stima che 50.000 persone, tra collaboratori e volontari, sino stati coinvolti nel progetto e più di 130 mila ore siano state spese per rendere omaggio ai caduti della guerra.
Roberta Ragni
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