Miglior film e non solo: “È stata la mano di Dio” incassa anche il premio per miglior regista, migliore attrice non protagonista e migliore autore della fotografia
Già vincitore del Leone d’argento-Gran premio della giuria, È stata la mano di Dio vince anche l’ambito David di Donatello come Miglior film. Dopo la mancata consegna dell’Oscar 2022, il regista napoletano a Cinecittà fa il pieno anche di altri premi.
A “È stata la mano di Dio” vanno infatti anche il David come miglior regista a Paolo Sorrentino, migliore attrice non protagonista a Teresa Saponangelo e migliore autore della fotografia a Daria D’Antonio.
Qui ci sono molte persone con le quali ho cominciato, ci sono molti napoletani, vorrei ringraziare soprattutto loro. Vorrei ringraziare la troupe che è stata magnifica, tutti gli attori. Poi devo ringraziare mia moglie Daniela, i miei figli Anna e Carlo e poi una ragazza che si chiama Ludovica Bargellini. Era un’attrice e ha lavorato con me ai costumi. Purtroppo da pochi giorni non c’è più, dice Sorrentino dal palco, accanto a Drusilla Foer e Carlo Conti.
Ambientato nella Napoli degli anni ’80, È stata la mano di Dio narra la storia del giovane Fabio, per tutti Fabietto (Filippo Scotti), che vive nel capoluogo partenopeo.
Il ragazzo vivrà uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando giunge nella sua città il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata, che sconvolgerà la sua vita.
Il titolo del film riprende proprio una celebre frase dell’immenso campione il quale segnò di mano il goal contro l’Inghilterra che consentì all’Argentinadi accedere alle semifinali del Mondiali 1986. Non colto il fallo dall’arbitro, Maradona disse che era stata appunto “la mano di Dio” a segnare la rete.
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