Sulla spiaggia di Platamona, in Sardegna, è apparsa una scultura di sabbia gigante che ritrae una fenice, simbolo di rinascita e autoguarigione
Sulla spiaggia di Platamona, in Sardegna, è apparsa una scultura di sabbia gigante che ritrae una fenice. Si tratta di una delle ultime opere dell’artista nuorese Nicola Urru, un omaggio alla rinascita, all’autoguarigione, alla capacità di – curare l’anima per ritrovare un senso, anche quando un senso questa vita sembra non averlo -.
La fenice, com’è noto, è in grado di risorgere dalle proprie ceneri e in quanto tale è associata simbolicamente ai concetti di immortalità e resurrezione. Le sue origini vanno rintracciate nell’antico Egitto e per l’esattezza nell’uccello sacro Benu, airone che si posò sulla collina di fango impersonificandosi nell’immagine del dio Sole.
Attingendo a questa antica simbologia, l’artista descrivendo l’opera ha spiegato che – il vero attivatore di trasformazione interiore – sta nella capacità di stare in ascolto dei mormorii della propria anima, dialogando – con quel disturbo da sradicare, che diventa, strada facendo, messaggio da ascoltare, non punizione da vivere ma esperienza a cui l’anima chiama. –
– L’essere umano riesce a liberare il suo potenziale di autoguarigione grazie alla ferrea volontà di risorgere dalle ceneri come l’araba fenice- conclude Urru.
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