Le opere dell’artista spagnolo raccontano le contraddizioni e le frustrazioni dell’essere umano contemporaneo invitandoci a riflettere sul bisogno di una trasformazione sociale
Le opere di Octavi Serra sono uno specchio dell’assurdità delle società contemporanee. Cambiando formato e tecniche, l’artista spagnolo usa con sottigliezza l’ironia, a volte anche il sarcasmo, per costruire installazioni concettuali che deridono la cultura contemporanea e mettono seriamente in discussione l’attuale panorama sociale. Un poeta visuale che punge e fa riflettere.
Catturando l’estetica paradossale dei nostri giorni, sono diverse le emozioni che Serra ci trasmette con le sue opere, c’è chi si diverte, chi si sente compreso e c’è anche chi si sente ferito o chi nega. Attraverso l’arte racconta verità scomode con feroce avidità e ingegno. Con il suo murale “Smile” – ad esempio – realizzato in plastica, riconosciuto come uno dei materiali che fa più danni al pianeta, ci esprime come l’uso di un bel sorriso ci aiuti a non affrontare i veri problemi e vivere serenamente nell’autoinganno, consumando ancora e ancora più plastica.
Con poesia e ironia l’artista gioca con gli oggetti, i concetti e gli spazi per fare luce su diverse tematiche, sollecitando a squarciagola un cambiamento sociale. Che si tratti di cambiamento climatico, corruzione, egoismo, avidità, consumismo, indifferenza, o qualunque altro aspetto, il senso di disillusione e bisogno di trasformazione di Serra di fronte all’attuale scenario degli esseri umani è evidente.
…possiamo fare il giro del mondo in pochi giorni e fare una passeggiata su Marte. Siamo in grado di fare ciò che vogliamo e, nonostante ciò, circa 1000 bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie associate a scarsa igiene e accesso all’acqua. È difficile credere che cose del genere stiano accadendo ancora oggi e fa male pensare che avvengano perché non rientrano nelle nostre priorità. La creatività ha il potere di trovare soluzioni. Il problema, credo, è che siamo più creativi quando si tratta di inventare problemi”, spiega nella sua opera Sanitation.
L’albero con le foglie di buste di plastica verdi, l’orologio che ti incatena al lavoro o quello del “lo faccio dopo”, le videocamere puntate sull’erba di un marciapiede come critica della visione della natura come risorsa sfruttabile illimitata, incoraggiare i passanti a lasciare i loro dubbi nel cestino della spazzatura, sono solo alcune delle sue opere.
Il ruolo sociale dell’arte
Alla ricerca di una trasformazione sociale, l’arte può essere lo strumento migliore per invitarci a riflettere, interrogarci, emozionarci, conoscere l’altro e riconoscerci. Abbiamo chiesto a Octavi quale sia il ruolo dell’artista di fronte alla crisi climatica:
L’arte ha una forte componente comunicativa e, sebbene non sia esplicita, deve essere responsabile delle sue ripercussioni. In una società l’arte è un generatore culturale. Se quelli come noi, che producono cultura, non si assumono la responsabilità, il mondo potrebbe tendere alla produzione economica senza riferimenti morali che accompagnino gli atti della società. In questo modo, se la cultura e il pensiero umanistico non sono forti, le preoccupazioni sociali possono, ogni volta, essere meno sociali”, ci spiega l’artista spagnolo.
Il progetto che l’ha arricchito di più è stato The Posttraumatic, un giornale (non proprio giornale) realizzato interamente da creativi, di cui lui è l’art direction, che è riuscito ad accorciare notevolmente la distanza tra i cittadini, anche i meno interessati, e il mondo dell’arte urbana grazie anche a pezzi artistici, democratici e accessibili a tutta la popolazione.
Lo sguardo e l’ironia di Octavi Serra riflette la società in cui si manifesta. Vogliamo chiudere gli occhi e sorridere o accettiamo il suo invito di demolire l’assurdità di certi pilastri che ormai sostengono la nostra quotidianità?
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