Monta sui social la protesta lanciata dai lavoratori del settore che, con gli hashtag #SenzaMusica e #IoLavoroConLaMusica, chiedono maggiori aiuti.
Dai Subsonica a Levante, da Ermal Metal a Piero Pelù, passando attraverso migliaia di tecnici, promoter, consulenti, etichette discografiche, agenzie di booking e proprietari di live club: con il lockdown anche il settore della musica, e dello spettacolo in generale, ha subito un terribile arresto. E di aiuti concreti nemmeno l’ombra.
È per questo motivo che in queste ore monta sui social la protesta lanciata da La musica che gira, l’unione dei lavoratori del settore che, con gli hashtag #SenzaMusica e #IoLavoroConLaMusica, chiedono al governo di “tenere conto delle reali esigenze di un settore che produce cultura, contribuisce all’economia del Paese e conta centinaia di migliaia di lavoratori che hanno diritto alla stessa dignità degli altri”. Di fatto, nonostante il settore culturale produca il 16% del PIL, durante questa emergenza si è visto restituire indietro poco più dell’1% delle risorse stanziate.
Tutti oggi, quindi, lanciano un appello al Parlamento affinché prenda in esame gli emendamenti del settore musica nel decreto Rilancio “finora ignorati” e perché la festa della musica, il 21 giugno, non diventi una festa #SenzaMusica.
*21 giugno Festa #senzamusica*
Chiediamo che la politica non ignori le proposte di emendamento al DL rilancio adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della Musica.#iolavoroconlamusica#senzamusica pic.twitter.com/13XElBKK1M— Levante (@levantecanta) June 13, 2020
21 Giugno Festa #senzamusicaLa musica in Italia ha bisogno di essere più tutelata, una volta che sia stata…
Posted by Marlene Kuntz on Saturday, June 13, 2020
“Sappiamo essere state depositate alla Camera le proposte di emendamento necessarie a far sì che il dl Rilancio non sia di nuovo una legge discriminatoria, ma una reale occasione di ripartenza alle giuste condizioni perché non possiamo ripartire a tutti i costi. Alla Camera è iniziata la discussione delle istanze di emendamento che saranno discusse e approvate durante i prossimi giorni. La nostra è una richiesta di mobilitazione a tutti i livelli per far sì che la musica sia nella lista delle priorità del Governo. Non lasciateci #senzamusica”.
21 giugno Festa #senzamusica
In queste ore c’è una grande possibilità per l’Italia, dimostrare di essere un Paese civile ed evoluto perché rispetta le categorie più fragili della sua società. pic.twitter.com/XtDvklKMHO— PIERO PELU (@PieroPelu) June 13, 2020
La musica, fonte inesauribile di cultura, non si ferma soltanto a colui che canta ma riguarda tutti coloro che gravitano intorno a un palco. Sono migliaia di lavoratori senza i quali i concerti non sarebbero possibili, migliaia senza i quali i microfoni sarebbero spenti. Facciamo in modo che la cultura non muoia!
21 giugno Festa #senzamusica
Nella Musica lavorano in tanti, non solo i musicisti e i cantanti.
Chiediamo che la politica non ignori questi lavoratori, e si adoperi al più presto per dar loro finalmente dignità.#iolavoroconlamusica pic.twitter.com/gnwuYJRsJA— Daniele Silvestri (@daniesilvestri) June 13, 2020
Fonte: ANSA