C’è anche un’italiana tra i 50 finalisti al Global Teacher Prize 2018, l’importante “Premio Nobel” per l’insegnamento. Si tratta di Lorella Carimali.
C’è anche un’italiana tra i 50 finalisti al Global Teacher Prize 2018, l’importante “Premio Nobel” per l’insegnamento, la cui cerimonia finale si terrà a marzo a Dubai. Lei è Lorella Carimali, 51 anni e una passione e una dedizione all’ “arte dell’insegnare” come pochi.
Già eletta dal Miur nel 2017 tra i dieci migliori professori italiani, oggi Lorella è finalista al Nobel dell’insegnamento, dove 50 insegnanti scelti tra più di 40mila candidati di 173 Paesi si contendono il premio di un milione di dollari da spendere in progetti scolastici.
Global Teacher Prize del 2015 furono due italiani, Daniela Boscolo e Daniele Manni a essere in nomination, nel 2016 fu Barbara Riccardi e nel 2017 Armando Persico.
Cos’è il Global Teacher Prize
Il Global Teacher Prize è un premio di 1 milione di dollari offerto ogni anno a un insegnante “eccezionale” che sia stato in grado di dare un eccellente contributo alla professione.
Il premio serve a sottolineare l’importanza degli educatori e il fatto che, in tutto il mondo, i loro sforzi meritano di essere riconosciuti e celebrati. Di contro, col Global Teacher Prize si tenta di riconoscere proprio l’impatto che i migliori insegnanti possono avere non solo sui loro studenti ma sulle comunità che li circondano e sulle generazioni future.
Perché gli insegnanti? La mancanza di istruzione è spesso la causa scatenante di molte questioni sociali, politiche, economiche e di salute affrontate oggi dal mondo. “Crediamo che l’istruzione abbia il potere di ridurre povertà, pregiudizi e conflitti”, si legge dal sito, che pone l’attenzione sullo status degli insegnanti nelle culture di tutto il mondo per il futuro globale.
Chi è Lorella Carimali
Docente di Matematica e Fisica presso Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano, Lorella Carimali ha fatto della sua professione una missione. Per lei la matematica è cosa possibile per tutti, basta creatività, allenamento e metodo.
Certo, ha dalla sua il fatto di aver amato la bellezza della matematica sin dalla scuola elementare, anche prima di aver acquisito tutti gli strumenti. Ha scelto di insegnare piuttosto che essere assunta in una delle tante aziende che le avevano offerto un posto, per trasmettere la sua passione e unire il suo impegno sociale con la professionalità.
Il suo approccio didattico innovativo ha prodotto risultati eccellenti in esperimenti e in classe, in particolare con studenti che, dopo essere stati “delusi” da un altro insegnante, hanno ottenuto risultati che hanno fatto notizia sui giornali. Qui dai noi, il Ministro dell’Istruzione ha riconosciuto Lorella come uno dei dieci migliori insegnanti italiani per il suo approccio e il suo successo con studenti che avevano precedentemente “lottato” con la matematica.
Il suo modello di apprendimento utilizza anche il teatro, le attività drammatiche ed esercizi di problem solving. Lei lo chiama “tirocinio cognitivo” che punta a concentrarsi sulla capacità di pensare matematicamente, sviluppando e applicando abilità come l’intuizione e l’immaginazione. Esplorando come i team arrivano alle soluzioni, aiuta gli studenti a capire i propri processi mentali e a capire che gli errori sono semplicemente una possibilità in più di fare meglio. La sua visione delle classi come comunità aiuta a costruire un senso di fiducia e responsabilità, e si estende oltre la scuola, con alcuni alunni che tornano a insegnare le sue classi attuali.
E allora forza Lorella!
Germana Carillo