No, il linguista Noam Chomsky non è morto: la moglie smentisce la fake news

Il linguista continua a combattere per la sua salute con il supporto della famiglia e non è morto come alcune testate e i social avevano dato per certo

Le notizie sulla presunta morte di Noam Chomsky, noto linguista e attivista, sono state smentite dalla moglie Valeria Wasserman Chomsky. Martedì, Valeria ha risposto a un’email dell’Associated Press, affermando: “No, è falso“. Questa dichiarazione è arrivata in risposta alle voci che si erano diffuse sui social media, causando grande preoccupazione tra i suoi ammiratori e nel mondo accademico.

Noam Chomsky, 95 anni, era stato ricoverato in ospedale in Brasile per recuperare dagli effetti di un grave ictus subito l’anno scorso. L’ospedale Beneficencia Portuguesa di San Paolo ha confermato che Chomsky è stato dimesso martedì per continuare il trattamento a casa. Sua moglie aveva organizzato il trasferimento in aereo-ambulanza a San Paolo alcune settimane fa per garantirgli cure adeguate.

Nonostante le rassicurazioni della famiglia, le voci sulla morte di Chomsky hanno continuato a circolare sui social media, in particolare su X, precedentemente noto come Twitter. Anche testate prestigiose come Jacobin e The New Statesman hanno pubblicato necrologi per Chomsky, salvo poi ritirarli e correggere le informazioni. Il sito di notizie brasiliano Diario do Centro do Mundo ha seguito lo stesso percorso, rimuovendo la storia sulla morte del linguista e pubblicando una correzione.

Era anche un noto attivista politico

Le false notizie hanno suscitato un ampio dibattito online, portando molti a riflettere sull’affidabilità delle informazioni che circolano sui social media e sui siti di notizie. Valeria Wasserman, che ha sposato Chomsky dieci anni fa, ha espresso la sua frustrazione per la diffusione di notizie non verificate, ma ha anche ringraziato coloro che hanno mostrato preoccupazione per la salute del marito.

Noam Chomsky, rinomato per le sue critiche alla politica estera degli Stati Uniti e per i suoi contributi fondamentali alla linguistica, ha insegnato per decenni al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Dal 2017, fa parte del College of Social & Behavioral Sciences dell’Università dell’Arizona a Tucson. I Chomsky hanno una residenza in Brasile dal 2015, il che ha facilitato l’accesso alle cure necessarie per la sua convalescenza.

Oltre ai suoi contributi accademici per lo sviluppo delle scienze cognitive e della filosofia del linguaggio, Chomsky è noto per il suo attivismo politico. Negli anni ’60 e ’70 ha criticato fortemente la guerra in Vietnam e più volte si è scagliato contro le politiche estere degli Stati Uniti e altre questioni sociali ed economiche.

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