Anche la storica trasmissione “Indovina chi viene a cena” di Rai 3 dedicata alla sostenibilità e condotta da Sabrina Giannini rischia di chiudere
Già nel 2021 la giornalista Sabrina Giannini e la sua bellissima trasmissione “Indovina chi viene a cena” – strumento di divulgazione straordinario sulle questioni che mettono in relazione ambiente, alimentazione e salute – furono prese di mira da parte di piccole ma agguerrite lobby.
Poi, però, ha ripreso alla grande e solo quest’anno le sei puntate del 2024 (domenica in prima serata) hanno avuto uno share in genere sempre sopra il 5% di ascolti e con punte di oltre il 6%.
Ma non basta, perché l’attività di giornalista d’inchiesta evidentemente non piace ai vertici Rai. E così (anche) “Indovina chi viene a cena” si trova in una fase di stallo e, anzi, rischia di non ripartire più.
A dirlo è la stessa Sabrina Giannini, in una interessante intervista al Fatto e in una nota sui social:
Ancora non ci fanno ripartire con la produzione tra scaricabarile e muri di gomma, ma è uno stop ingiustificabile visti gli ascolti alti per un programma per la prima volta domenica alle 21, con picchi del 6% di share e con budget assai inferiori ad altri programmi che hanno registrato ascolti inferiori.
È quello che succede se tocchi i poteri forti, anche quelli che piacciono al governo. È tutto in questo articolo del @…
Posted by Sabrina Giannini on Tuesday, May 14, 2024
Al momento, quindi, lo staff è fermo, complici anche – rivela la giornalista – le pressioni che da parte dei partiti di maggioranza del Governo “si sono fatte più insistenti”. Dopo l’ultima puntata di metà aprile, Il rapporto tra uomini e animali, infatti, la squadra si è fermata senza istruzioni sul prossimo futuro.
La mia paura è che non mi facciano riprendere in autunno, quando avremo altre quattro puntate, o che vogliano portarmi allo sfinimento e costringermi a cambiare azienda. Ipotesi che, al momento, non voglio considerare, dice ancora la giornalista, che di certo non esita a far sapere anche che la sua trasmissione – fatta anche da collaboratrici a partita IVA – costa meno della metà di Avanti Popolo, chiuso per gli scarsi risultati.
Tira una brutta aria, quindi, per i giornalisti RAI, che proprio la settimana scorsa hanno incrociato le braccia per denunciare il clima propagandistico che si respira negli studi.
Fatto sta che, una tra tutte, dopo che erano andata in onda una puntata di “Indovina chi viene a cena” in cui si parlava di chi, nell’esercizio dell’attività venatoria, commette reati di bracconaggio, lo scorso 8 maggio, in commissione Vigilanza Rai, è arrivata una lettera di protesta – firmata da senatori e deputati della Lega – indirizzata alla presidente Marinella Soldi e all’amministratore delegato Roberto Sergio e che accusa Sabrina Giannini di “attacchi strumentali” ai cacciatori, di “comunicazione fuorviante”, chiedendo se “tutto ciò sia compatibile con le responsabilità e i compiti del servizio pubblico”.
Oggi si terrà il Consiglio d’amministrazione della Rai. Insieme al caso di Sigfrido Ranucci di Report, sotto processo dalla maggioranza di governo, vedremo se davvero la libertà dei giornalisti è sotto attacco.
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