I Negramaro hanno pubblicato un nuovo singolo che si intitola "Contatto": ecco il significato del brano, il testo e il video ufficiale.
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I Negramaro sono tornati. Riconoscibili, eppure cambiati, segnati dagli eventi che hanno spostato la storia del mondo verso una direzione inaspettata e dai fatti che hanno ridefinito il loro percorso privato e artistico. Da Amore che torni, l’ultimo album di inediti della band salentina, pubblicato nel 2017, è successo tutto quello che un uomo può sperare e scongiurare: la nascita di un figlio (tre componenti del gruppo sono diventati padri, Giuliano Sangiorgi compreso), la malattia del chitarrista Lele Spedicato, i dubbi sul loro futuro, il possibile scioglimento e la decisione di non mollare la presa.
Così, a vent’anni dal loro esordio, i Negramaro sono tornati con Contatto, un brano sognante e concreto, sospeso da terra ma non senza radici, leggerissimo eppure intenso. Un brano intimo e collettivo, un grido di speranza che in verità è un sussurro, una canzone senza tempo che non può prescindere da questo tempo.
Contatto: il significato del nuovo singolo dei Negramaro
Contatto è un brano pop, in cui piano e tastiere, poggiandosi su una base elettronica, accompagnano la voce di Giuliano Sangiorgi nel racconto di questa storia, che – in verità – è tante storie. Contatto è certamente un brano d’amore atipico (se lo si vuole raccontare come un brano d’amore) perché non accende i riflettori sul destinatario del sentimento descritto, ma sul sentire più intimo di chi cerca il contatto: il protagonista, che si appresta a toccare l’altro attraverso tutti i sensi, prova sensazioni diverse e contrastanti, da un’emozione ingestibile fino a una paura imprevista. La verità è che Contatto parla di una speranza che tenta di diventare concreta, ma trova piena realizzazione soltanto nel sogno: solo sognando, il protagonista del brano riesce a toccare l’altro, ad abbattere i muri di una comunicazione parziale e a vincere, quindi, la paura dell’avvicinamento.
Non è un brano amaro, però, perché la speranza non va perduta: Contatto, come dicevo, non si riflette sull’altro, ma sull’intimità di chi cerca la vicinanza; a farla da padrone è il sentimento più profondo di chi ha voluto “sentire sul corpo le cose che un giorno mi hai detto”. Quindi, desiderare il contatto, e cercarlo nonostante l’inesperienza, significa voler prendere le distanze dall’abitudine, affrancarsi dalla paura di non esserne capaci. Significa, in altre parole, vincere le barriere che non permettono il contatto, che sono tante e diverse, proprio come i punti di vista attraverso cui raccontare il brano.
Sì, perché Contatto si presta a più chiavi di lettura: la prima, forse meno poetica, va ricercata nel periodo storico che stiamo vivendo, in cui il contatto non è possibile; in tal caso, il brano rappresenta una speranza e il sogno, in cui alla fine si realizza, è un desiderio che accomuna tutti noi. Contatto, però, può essere la risposta a una realtà, la nostra, in cui i social hanno preso il posto della socialità e i rapporti virtuali hanno soppiantato le relazioni reali. Contatto, inoltre, può essere un invito a riscoprire l’importanza dei legami; del resto, nell’inciso, Sangiorgi lo dice a chiare lettere: «Sì, la vita che volevo è tutta qui / Gli amici che sognavo, proprio così / Fatti di carne e ossa e di un bel film». Contatto, infine, può rappresentare un incoraggiamento a cercare l’unione, l’aggregazione, l’incontro. Ecco le parole di Sangiorgi a tale proposito:
Insieme, si fa meno fatica a restare in piedi. I nostri corpi in equilibrio, si sostengono a vicenda. Il contatto può sopperire all’assenza di parole, riempirsi di tutte le nostre vite e trasferirle da un sogno all’altro.
Contatto, quindi, è un brano che racconta questo nostro presente, ma senza aver bisogno di questo presente per assumere valore: è una canzone che può durare perché spiega un concetto senza tempo, vale a dire l’importanza di incontrare l’altro, di scoprirne e riconoscerne l’unicità.
Il testo di Contatto
Ecco il testo di Contatto, nuovo singolo dei Negramaro, che anticipa la pubblicazione dell’album omonimo, prevista per il prossimo 13 novembre:
Ho cercato il contatto
di parlare ero stanco
ho voluto sentire sul corpo
le cose che un giorno mi hai detto
ho pensato fin troppo
alla faccia che hai fatto
quando ho detto l’amore
per farsi ha bisogno di pelle
e nient’altro
ho rischiato un infarto
quando ieri ti ho visto
mi aspettavo una grande emozione
sì, ma non fino a questo punto
ho cercato il contatto
in un giorno di giugno
ho trovato sudore, silenzio e l’estate
soltanto in un sogno
Sì,
la vita che volevo è tutta qui
gli amici che sognavo, proprio così
fatti di carne e ossa e di un bel film
ho fatto molti sogni per arrivare
qui qui qui qui
per arrivare
qui qui qui qui
Ho cercato il contatto
per sfiorarti ogni tanto
per capire che in fondo nel mondo non sono sempre così solo
ho pensato lo faccio
ora esco e ti cerco
che non trovo le facce da darti
le avevo qui dentro al cassetto
Sì,
la vita che volevo è tutta qui
gli amici che sognavo, proprio così
fatti di vino rosso e di un bel film
ho fatto molti sogni per arrivare
qui qui qui qui
per arrivare
qui qui qui qui
Per arrivare a vederti
per arrivare a toccarti
ho dovuto sognarti
Sì oh oh oh
oh oh oh sì
Per arrivare a vederti
per arrivare a toccarti
per arrivare fin qui
ho dovuto sognarti
per arrivare a vederti
per arrivare a toccarti
per arrivare fin qui
ho dovuto sognarti
ho dovuto sognarti
Ho trovato il contatto
era solo in un sogno
e ti giuro sarebbe bellissimo
se ti toccassi da sveglio