Al Vomero Enzo Di Nocera, gestore di una storica bancarella libreria, ha messo un panaro dal quale attingere liberamente libri.
“Chi non può, prenda”: sapevate che a Napoli c’è anche il “panaro” della cultura? Sulla falsariga della celebre frase del medico filantropo Giuseppe Moscati (Chi ha metta, chi non ha prenda), nel capoluogo partenopeo c’è anche chi dispensa letture dall’ormai noto cestino.
Siamo al Vomero e lui è Enzo Di Nocera, gestore di una storica bancarella libreria nella affollatissima via Luca Giordano. Enzo e sua nipote Vittoria hanno deciso di regalare libri a chi non può permetterseli e davanti al loro lungo bancone, oramai lì dal 1979 e dove è impossibile non fermarsi, hanno messo un panaro dal quale attingere liberamente libri con su scritto proprio “Chi non può prenda”.
Un po’ come, in tempi di lockdown, aveva preso piede il “panaro solidale” per dar da mangiare agli indigenti, ora quest’altro panaro mira a un altro obiettivo: diffondere cultura.
“Ne regaliamo una marea al giorno, siamo arrivati a quota 200 da quando abbiamo iniziato – ci racconta Di Nocera, che non si aspettava un simile “successo”.
52 anni e libraio da 44, ha cominciato praticamente da bambino a bazzicare coi libri, “quando rimasi affascinato dalla vetrina di una libreria nel centro storico vicino alla tipografia di mio nonno e lì iniziai a lavoricchiare. Da allora non ho mai smesso di occuparmi di libri, tranne quando sono andato in giro per il mondo”.
Proprio così. Enzo se n’è andato in giro parecchio, più di 70 Paesi al suo attivo e 5 lingue parlate e il desiderio di aprire caffè letterari a destra e a manca.
Ma è da un suo soggiorno a Parigi che è nata l’idea di aprire la bancarella-libreria in via Luca Giordano, sulla scia delle storiche bouquinistes della Rive gauche. Oggi, la bancarella di Enzo (più in là quella dei suoi familiari) è un punto di riferimento per i vomeresi e per chi viene a passeggiare al Vomero, ma anche lui ha sofferto prima delle scarse vendite nel settore e poi dei limiti imposti dalle misure anti-Covid.
E allora è proprio da qui, dalla loro Napoli, che Enzo e Vittoria hanno deciso di ripartire: donando libri, quelli che possono, un po’ di volumi presi dalle giacenze, un po’ di libri “attuali” o ancora in circolazione che Enzo stesso seleziona e un po’ di quelli che i suoi vecchi clienti o chi ne ha desiderio dà in donazione.
Da qui (anche) si riparte, perché leggere e diffondere letture fa la differenza.
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