“Il Museo Egizio di Torino gratis entro il 2028”: la proposta del direttore Christian Greco (che non piace a tutti)

Il direttore del Museo Egizio di Torino ha espresso la volontà di rendere gratuita e accessibile a tutti la collezione permanente entro il 2028 concentrandosi su altre fonti di reddito al di fuori dei biglietti

Con l’avvicinarsi del bicentenario del Museo Egizio di Torino e di un fitto programma di eventi per celebrare questo traguardo, il direttore Christian Greco ha presentato un progetto ambizioso: rendere gratuita e accessibile a tutti la collezione permanente entro il 2028.

L’obiettivo è quello di trasformare il museo da un semplice custode temporaneo a un ente di ricerca che offra prodotti culturali di alta qualità. L’ispirazione viene dai musei anglosassoni, dove spesso per visitare gli allestimenti permanenti non serve acquistare un biglietto.

Al contrario si pagano tutte le attività accessorie. L’idea è quella di seguire questo esempio e di eliminare i biglietti per le mostre permanenti e concentrarsi su altre fonti di reddito, come eventi, corsi di formazione, didattica e attività di ricerca ed attività editoriale.

Gli Stati Generali del Patrimonio Italiano bocciano la proposta

Attualmente, l’86% del bilancio annuale di 15 milioni di euro del Museo proviene dalla vendita dei biglietti. Greco mira a cambiare questa dinamica, potenziando il fundraising, aumentando i fondi per la ricerca e rafforzando le attività didattiche attraverso laboratori immersivi, corsi di disegno e formazione per professionisti.

L’obiettivo è rendere il museo sostenibile finanziariamente, aprendo nuove vie di finanziamento e riducendo la dipendenza dalla vendita dei biglietti. In questo percorso, il Museo Egizio collaborerà con Università di Torino, il Politecnico e la Bocconi di Milano.

Nel frattempo, in vista del bicentenario, il museo si prepara a introdurre alcune novità per rendere i suoi spazi sempre più accessibili. La corte centrale diventerà una nuova piazza aperta al pubblico con caffetteria, bookshop e giardino, mentre il tempio di Ellesija e la parte ipogea saranno resi liberamente accessibili al di fuori del percorso museale per cui serve un biglietto.

Questi saranno i primi passi per far diventare il museo un bene comune, a disposizione di tutti. Si mira così a passare da 900.000 a 1,2 milioni di visitatori all’anno. Una proposta che però non è piaciuta a tutti. Secondo gli Stati Generali del Patrimonio Italiano, infatti, il sistema museale non può prescindere dagli introiti dei biglietti e tale iniziativa rischia di rompere gli equilibri e la stabilità degli oltre 4 mila musei privati e pubblici italiani.

Fonte: La Stampa

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