Il Museo Del Prado ha deciso di rinnovare la stanza che ospita "Il giardino delle delizie" di Bosch perché sempre troppo affollata.
![trittico bosch](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2020/02/trittico-min.jpg)
©HieronymusBosch/MuseoDelPrado
Il Museo del Prado di Madrid ha un problema con “Il giardino delle delizie“, l’opera memorabile, meravigliosa, geniale, di Hieronymus Bosch. La stanza in cui è esposta è sempre troppo affollata per poter godere pienamente del trittico, che per sua natura richiede una spiegazione più articolata e lunga rispetto ad altri dipinti, e necessita di essere osservato da vicino, dettaglio per dettaglio. Ecco perché il Museo del Prado è intenzionato a trovare una soluzione.
I supporti utilizzati in passato per una mostra temporanea realizzata nel 2016, poi adottati in via definitiva, si sono rivelati troppo ingombranti e per questo, il Museo, ha pensato di ideare un’alternativa più leggera e funzionale.
¿Dónde está “El jardín de las delicias”?Vídeo en directo sobre la remodelación de la sala del Bosco y “El jardín de las delicias” del Museo del Prado
Posted by Museo Nacional del Prado on Friday, February 7, 2020
L’idea è quella di installare degli schermi su cui proiettare i dettagli dei dipinti perché, spesso, l’affollamento della stanza dipende proprio dal fatto che i visitatori si fermano per osservare i particolari, intasando lo spazio. Grazie ai proiettori si spera di decongestionare il traffico senza rinunciare alla possibilità di perdersi tra i dettagli, così preziosi e indispensabili per godere pienamente dell’opera di Bosch.
Antoni Laporte di ARTImedia, secondo quanto riporta El Pais, ha affermato che il museo deve impegnarsi non solo a far arrivare visitatori ma offrire loro un’esperienza di valore. Ed è per questo che a suo parere è importante creare spazi adiacenti con immagini audiovisive e interpretazioni dettagliate.
Lo stesso pensa Sara Bono Perucho, esperta nella gestione del patrimonio culturale, secondo la quale i contenuti audiovisivi consentono al visitatore di godere del lavoro di Bosch in un modo diverso, sperimentando l’arte in maniera più interattiva. Una distrazione, come l’ha definita, che induce gli utenti a rimanere meno a lungo davanti all’opera evitando a tutti file interminabili.
FONTI: Museo del prado/Facebook/El Pais
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