Un'opera d'arte collettiva in uno spazio pubblico degradato, realizzata con materiali di recupero per creare consapevolezza sull'inquinamento. L'ha realizzata, riciclando migliaia di tappi di plastica, il collettivo Yarará, un gruppo impegnato in attività culturali e arti creative di Godoy Cruz, città argentina nella provincia di Mendoza.
Un’opera d’arte collettiva in uno spazio pubblico degradato, realizzata con materiali di recupero per creare consapevolezza sull’inquinamento. L’ha realizzata, riciclando migliaia di tappi di plastica, il collettivo Yarará, un gruppo impegnato in attività culturali e arti creative di Godoy Cruz, città argentina nella provincia di Mendoza.
Tutto ha inizio con Víctor, Noelia e Guido, i pionieri del Collettivo, che hanno dato vita a un brainstorming con immagini rappresentative. Qual è stato il risultato? Immagini di un “serpente piumato”, che nella cultura ispanica simboleggia la trasformazione e l’unione del cielo e della terra, e di un personaggio in meditazione, come simbolo della riflessione sull’inquinamento ambientale.
Così è nato il murales di 14 x 2,50 metri, che utilizza la tecnica del mosaico indiretto servendosi di cemento, colla, stucco colorato, sabbia e, ovviamente, tappi colorati. Tanti tappi: circa 30 mila, secondo le stime. Per realizzarlo hanno collaborato circa 40 persone, tra bambini e adulti, che sono stati invitati attraverso i social media e il passaparola. Molti si sono uniti all’opera direttamente sul posto, lungo la pista ciclabile della zona.
Gli obiettivi sono stati raggiunti in un’ottica di rivalutazione della pratica dell’insegnamento, della partecipazione e della collaborazione. Solo così, spiega il collettivo, è stato possibile catturare davvero il messaggio di cura e rispetto per la dell’ambiente e della natura.
Roberta Ragni
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