Erano delle pareti grigie, come non dovrebbero mai essere quelle di una scuola per bambini. Così l’artista giapponese YuseKe Asai ha deciso di dipingerle in maniera del tutto originale
Erano delle pareti grigie, come non dovrebbero mai essere quelle di una scuola per bambini. Così l’artista giapponese YuseKe Asai ha deciso di dipingerle in maniera del tutto originale.
Come? Utilizzando il fango, la terra, la polvere, la cenere e la paglia, un modo per ricreare lo stretto contatto con la natura e far capire che anche con i materiali naturali, è possibile realizzare dei capolavori d’arte.
Grazie a un lavoro dettagliato e straordinario, Asai ha dipinto piante, animali, volti in una delle classi della Niranjana School, la scuola di villaggio indiano.
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Attraverso l’arte, vuole anche attirare l’attenzione sulla vita dei bambini e delle persone, che vivono in condizione di povertà nei paesi orientali.
Nel realizzare i suoi murales, Asai ha coinvolto i piccoli studenti e le famiglie, spiegando loro come dal rispetto per la natura è possibile trarre delle opere straordinarie.
Lo stesso Asai ha conosciuto la povertà durante la sua infanzia, si è così formato autonomamente studiando l’arte popolare e tribale, osservando i paesaggi e decidendo di voler trasformare in dipinti, il Pianeta.
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“Ho scelto di usare il fango come materiale per realizzare le mie opere, perché purtroppo la sporcizia è in qualsiasi parte del mondo e non ho bisogno di materiali speciali. Questo significa anche che le mie opere non durano per sempre ma il mio modo di dipingere è speciale per questo motivo. Quando uno dei dipinti si cancella me ne rattristo ma anche questo fa parte del ciclo naturale delle cose”, dice l’artista.
Dominella Trunfio