Questa volta è qualcun altro a voler cancellare i suoi murales. Si torna a parlare del writer Blu, adesso sotto il mirino c'è un sondaggio per eliminare una sua opera a Milano.
Tempo fa, era stato l’artista ad aver cancellato i suoi murales a Bologna per dire no alla street art privatizzata.
Sono in rivolta gli street artist e lo dimostrano a parole e fatti. Quel sondaggio per cancellare il murale di Blu, ribattezzato il Banksy italiano, dalla facciata del Padiglione di arte contemporanea di Milano, proprio non gli è andato giù.
E durante la cinque giorni di incontri, conferenze, dibattiti sul fenomeno della street art, è partita la protesta capitanata da Atomo, artista molto conosciuto nell’hinterland milanese.
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Andiamo ai fatti. In questi giorni, il Pac ha lanciato un sondaggio per far decidere al pubblico se eliminare o meno il murale che Blu ed Ericailcane, hanno realizzato nel 2007 su una facciata del palazzo.
L’occasione era stata la mostra “Street art, Sweet art” che per la prima volta, consacrava il mondo della street art all’interno di un museo.
Ma quando finalmente la street art sembrava essere un punto solido nel mondo dell’arte, arriva questo sondaggio. Perché bisogna eliminare il murale? Non è dato sapere. Ma gli artisti la pensano così:
“Disturba per la rappresentazione della città con il party di cocaina e per pudicizia, non è mai piaciuto”.
Da qui la protesta.“Perché non copriamo il Quarto stato che è diventato un po’ obsoleto con tutti quei poveracci in marcia?”, chiosano gli artisti. E ancora “Ti va se copriamo con una colata di cemento l’Arco della Pace?”.
Frasi provocatorie che arrivano a dieci anni dalla realizzazione di quel murale e sono racchiuse sotto l’hashtag #occupypac che è anche riprodotto in uno striscione appeso al Pac.
Durante l’occupazione simbolica del museo, è Atomo a leggere un comunicato in cui è racchiuso il pensiero del mondo dei writers.
“Critichiamo duramente la posizione populista e demagogica della direzione del Pac per indire un sondaggio-farsa sulla permanenza o meno del murale di Blu sulla facciata del Pac, unico lascito della mostra di dieci anni fa”.
Tutto questo, continua Atomo:
“È uno scarico di responsabilità e cartina di tornasole di un atteggiamento pilatesco dell’amministrazione rispetto al più ampio problema della tutela dei muri dipinti in città, anche illegalmente, che in questi dieci anni sono stati sistematicamente cancellati e coperti, con l’effetto del proliferare di tag e scritte, usate poi come pretesto per una repressione indiscriminata e selvaggia”.
Secondo gli artisti poi la decisione da parte del Pac era già stata presa.
“Su un angolo dell’opera di Blu c’è una prova colore per coprire il murale”, spiegano ancora.
Una pennellata che, secondo il direttore del museo Domenico Piraina, sarebbe li da tempo, nessuna decisione già presa quindi.