Questo bellissimo murale, apparso in Abruzzo, ci ricorda che il futuro dell’orso marsicano dipende da noi 

L'orso marsicano rischia di sparire per sempre: nel comune di Anversa degli Abruzzi è apparso uno splendido murale che ci invita a impegnarci per proteggere queste straordinarie creature

In Abruzzo la street art celebra gli orsi marsicani, che devono fare sempre più i conti con una grande minaccia: l’uomo. All’ingresso del piccolo comune di Anversa degli Abruzzi (che confina con il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e sovrasta l’Oasi WWF Gole del Sagittario) è stato inaugurato ieri mattina un suggestivo murale dedicato a questa sottospecie unica al mondo, che oggi conta circa 50 esemplari, e che rischia di scomprarire per sempre.

A donare alla comunità di Anversa l’opera, realizzata dallo street artist romano Lucamaleonte, il WWF per concludere in bellezza la sua campagna Orso 2×50 (portata avanti con l’obiettivo da proteggere la specie da bracconaggio, incidenti stradali, avvelenamento e frammentazione dell’habitat).

murale orsi marsicani

@WWF Italia

Protagonisti del murale sono tre maestosi orsi, accompagnati da elementi naturali tipici questo territorio, ovvero il variopinto picchio muraiolo e il fiordaliso del Sagittario. Il punto in cui è stato non è casuale; infatti, proprio l’Oasi WWF Gole del Sagittario rappresenta un’area strategica per l’orso marsicano,più volte è stato segnalato dalle fototrappole. La zona è di cruciale importanza per la connettività della biodiversità appenninica, trovandosi nel cuore del sistema delle grandi Aree Protette tra il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Regionale Sirente Velino.

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Il futuro degli orsi marsicani è nelle nostre mani

L’opera vuole lanciare a tutti un’importante messaggio: la salvezza dell’orso bruno marsicano è nelle nostre mani. Soltanto imparando a proteggere queste creature straordinarie e a convivere pacificamente con loro, possiamo evitare che spariscano dal nostro territorio. Minacciati da bracconaggio, avvelenamenti, investimenti stradali e frammentazione dell’habitat, ogni anno muoiono mediamente due orsi sull’Appennino: un numero tristemente elevato per una popolazione così ridotti, endemica di un’area che potenzialmente potrebbe ospitarne più di 200.

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Fonte: WWF Italia

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