La bellissima mostra itinerante in cui gli anziani malati di Alzheimer diventano protagonisti di grandi capolavori dell'arte.
Anziani come non li avete mai visti prima, sono loro i protagonisti della nuova mostra itinerante “Ogni vita è un capolavoro“, ideata dall’Israa, Istituti per servizi di ricovero e assistenza agli anziani, per restituire umanità a chi ha bisogno, ospitata fino all’8 dicembre presso Palazzo 300 a Treviso, presto in arrivo in nuove città italiane.
Sono stati i volti, i corpi, le anime degli ospiti delle strutture dell’Israa, anziani malati di Alzheimer, a trasformarsi in quadri. E che quadri!
Opere di Klimt e Matisse, di Van Gogh e Modigliani, di Caravaggio e Piero della Francesca, tanto per citarne alcuni, per un totale di 33 ritratti e 41 anziani che hanno dato il meglio di sé immedesimandosi nei protagonisti, dopo aver interpretato e studiato scrupolosamente le opere di riferimento. Scelti in base alle caratteristiche fisiche e caratteriali, alle storie di vita e alle attitudini personali più vicine a quelle dei protagonisti stessi, per ottenere il miglior risultato possibile.
L’obiettivo? Entrare in contatto con queste persone spesso invisibili, ognuna delle quali porta con sé una storia costellata di successi e sconfitte. Ma anche dimostrare che prima di tutto viene la persona.
L’idea della mostra risale al 2017, anno della prima edizione dell’Alzheimer Fest a Gavirate, ed è nata per ridare dignità alle persone anziane, troppo spesso dimenticate, rendendole protagoniste di capolavori il cui valore è, rispetto al loro, riconosciuto da tutti.
Il progetto è stato sviluppato nella casa di riposo Menegazzi, trasformata in set fotografico tra giugno e agosto 2018, periodo durante il quale sono stati completati i ritratti in mostra, sotto la guida di due fotografi, Bruno De Martin e Roberto Volpin.
Per riprodurre le opere sono stati utilizzati sia abiti e accessori di recupero che abiti di scena di una compagnia teatrale, assemblati in modo tale da far rivivere i quadri autentici. Per esempio nei Duchi di Urbino di Piero della Francesca, l’acconciatura è nata utilizzando una conchiglia con una spugna, lana pigna e nastro. Nel Bacco di Caravaggio si sono utilizzati fiori freschi con rugiada del mattino.
Nella nostra società gli anziani sembrano privati del loro ruolo originario di saggi e consiglieri, e nonostante le cure che prolungano la vita, tendiamo a percepirli come “scomodi“, di troppo, finendo per dimenticarli e privarli della dignità. Ecco perché questa mostra è così importante, ci ricorda il loro valore, invitandoci a osservarli in modo nuovo, anziché ignorarli, favorendo la diffusione di una nuova cultura dell’invecchiamento.
La mostra, come premesso, è itinerante e dal 12 novembre all’8 dicembre è stata ospitata presso Palazzo 300 a Treviso, e a breve arriverà in nuove città italiane. Per conoscere le nuove date e le nuove destinazioni consigliamo di consultare la pagina facebook dedicata.
Fonte: Il fatto Quotidiano
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