L’iniziativa del Museo d’Arte Contemporanea di Lione: offrire la possibilità di visitare una mostra sul corpo senza vestiti
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Quale miglior modo per visitare una mostra sul corpo che non farlo in piena libertà, ovvero nudi? È questo il principio alla base di “Incarnations, le corps dans la collection du MAC Lyon” che si terrà giovedì 27 aprile presso il Museo d’Arte Contemporanea di Lione dalle 18.30 alle 20.00.
La serata, cui si potrà partecipare al costo di 11 euro, è un’iniziativa della Federazione Naturismo, ma è aperta a tutti. A seguire ci sarà un aperitivo per condividere le impressioni sulle mostre. Per il museo è una prima volta e l’iniziativa sta facendo parlare di sé, anche se già era stata proposta un’esperienza simile nel marzo 2022 – sempre a Lione – presso il centro culturale Sucrière.
Le altre giornate saranno accessibili vestiti
Il primo atto di “Incarnazioni, il corpo nella collezione del MAC” sarà accessibile al MAC (che presenta tre mostre sullo stesso tema) fino a luglio. Tranne che il 27 aprile, il resto delle giornate saranno accessibili in maniera “tradizionale”, ovvero vestiti.
Nonostante per molti essere nudi in mezzo ad un gruppo di sconosciuti possa sembrare imbarazzante e impensabile, più di 200 persone si sono già registrate per la visita e il numero è in continuo aumento, segno di un forte interesse nei confronti dell’iniziativa.
Ma per quale motivo si è deciso di dare via a questo evento? A spiegarlo è stato Frédéric Martin, presidente della Federazione Francese di Naturismo di Rhône-Alpes:
È interessante vivere una mostra completamente nudi. Ci ricorda la percezione che abbiamo di noi stessi, senza artifici sociali. Tutte le persone presenti alla Sucrière sono rimaste stupite dalla differenza tra visitare la mostra vestiti o nudi.
Una riflessione sul rapporto con il corpo
Inoltre il museo ha precisato come l’obiettivo sia quello di offrire interattività, una dinamica espositiva e una riflessione sul rapporto con il corpo:
La nostra idea è quella di interrogare la questione del corpo nello spazio, di vedere come un corpo interagisce con altri corpi.
Con questa mostra, il MAC intende esprimere:
una sfaccettatura del corpo considerata con un approccio ispirato alla fenomenologia. Allontanarsi dal cogito di René Descartes, il famoso ‘penso, dunque sono’: ‘Essere, essere se stessi, essere il proprio corpo’, è questa concezione incarnata del corpo che sottende i due atti della mostra.
Per la Federazione ovviamente si tratta anche di un’ottima “pubblicità” per promuovere l’approccio naturista:
È vero che nel naturismo c’è la nozione di natura, ma è soprattutto l’accettazione del corpo e di se stessi nell’ambiente. Finora siamo rimasti dietro le nostre alte mura per non spaventare la società. Ma finalmente usciamo dalle nostre mura per dire che la filosofia che portiamo avanti è molto buona.
Di cosa parlano gli altri due atti della mostra
Se questa prima parte della mostra riunisce una sessantina di opere, dipinti, sculture e video, la seconda avrà luogo a partire da settembre 2023 e sarà intitolata “La pelle è un involucro sottile”.
Presenterà il lavoro artistico di Nathalie Djurberg & Hans Berg e i loro film in stop motion in una scenografia che funge da base per la proiezione delle immagini e che si interroga sugli impulsi dell’essere umano.
La terza sezione, invece, è dedicata a “INTERFEARS”, opera dell’artista danese Jesper Just. Un film di 10 minuti che tratta le emozioni e la realtà di un uomo in una risonanza magnetica.
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Fonte: Musée d’art contemporain Lyon /Federation Francaise de Naturisme
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