Cci lascia a 71 anni Philippe Daverio, morto questa notte all’Istituto dei Tumori di Milano. A renderlo noto è la regista Andree Ruth Shammah.
Docente, saggista e storico dell’arte ed ex assessore alla Cultura del Comune di Milano: ci lascia a 71 anni Philippe Daverio, morto questa notte all’Istituto dei Tumori di Milano. A renderlo noto è la regista e direttrice del Franco Parenti, Andree Ruth Shammah.
“Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte”, ha lasciato detto Shammah all’Ansa.
“Amico mio… il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina”, ha scritto Shammah su Instagram, dando notizia sui social della morte dell’amico.
Chi era Philippe Daverio
Fu critico e storico d’arte e gallerista, docente, scrittore e divulgatore. Nato nel’49 a Mulhouse, in Alsazia, si trasferì a Milano alla fine degli anni ’60 e prese parte alle manifestazioni del ’68 già a modo suo: papillon e modo di vestire decisamente eccentrico.
Dopo Tangentopoli, entrò in politica e divenne assessore alla Cultura nella prima giunta leghista di Milano, quella di Mario Formentini. Poi si improvvisò “bibliotecario” con Vittorio Sgarbi nella sua giunta del Comune di Salemi, fu candidato in provincia a Milano nel 2009 nella lista di Filippo Penati e nel 2010 è stato, per poco, consulente per la Festa di Santa Rosalia a Palermo nella giunta Cammarata. Una carriera del tutto trasversale. “Destra e sinistra? Non hanno più senso”, diceva.
Ad oggi Daverio è ricordato soprattutto come comunicatore che, ahinoi, ha preso anche qualche scivolone. Da storico dell’arte com’era, parlò della Sicilia come terra di soli mafiosi e condivise le sue idee poco convincenti sul fois gras:
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