È morto Luciano De Crescenzo: l’ingegnere che rese la filosofia alla portata di tutti

Napoli piange oggi Luciano De Crescenzo. L’ingegnere filosofo si è spento all'età di 90 anni dopo una lunga malattia.

Napoli piange oggi Luciano De Crescenzo. L’ingegnere filosofo si è spento all’età di 90 anni dopo una lunga malattia.

Il mondo della cultura partenopea, ma in realtà l’Italia intera, perde oggi un uomo speciale. È di poco fa la notizia che, subito dopo Andrea Camilleri, anche Luciano De Crescenzo se n’è andato lasciandoci però, proprio come ha fatto il maestro siciliano, le sue preziose opere in eredità.

De Crescenzo, che ha dedicato a Napoli, alla sua cultura e alla filosofia tutta la sua vita e il suo immenso patrimonio di opere, ha scritto più di 50 libri (che hanno venduto oltre 18 milioni di copie nel mondo!) realizzando anche diversi film noti e apprezzati come “Così parlò Bellavista”, tratto dall’omonimo romanzo (la sua opera prima edita nel 1977).

De Crescenzo era un napoletano Doc, intelligente, pieno di contenuti e contemporaneamente leggero e spiritoso. Era nato nel quartiere di Santa Lucia, il 28 agosto del 1928, e proprio in questa città si era laureato come ingegnere col massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Come spesso accade, però, la vita a un certo punto prende una piega diversa e si scopre che la vera passione, quella a cui si vuole dedicare davvero tutte le proprie energie, non è ciò per cui si è studiato. Ed è proprio quello che è accaduto  a De Crescenzo che nel 1976 ha lasciato il suo lavoro sicuro (all’IBM) per dedicarsi ad altro diventando lo scrittore, il divulgatore, il regista, il conduttore, il filosofo e l’artista poliedrico che tutti conosciamo.

Complice anche il suo grande spirito, il suo viso rassicurante, gli occhi azzurri, il suo sorriso e il suo essere un uomo d’altri tempi sempre garbato ma anche ironico.

Non a caso un momento di svolta nella sua carriera è stato proprio in tv: partecipò infatti al Maurizio Costanzo Show dove si pose la fatidica domanda: “È meglio che faccio lo scrittore o che torno a fare l’ingegnere?”. La risposta è nelle librerie dove i suoi testi sono sempre in bella vista e tra i più acqusitati! Il pubblico l’ha premiato così tanto che la sua carriera di scrittore e divulgatore è diventata praticamente una necessità sia per sé che per gli altri.

Tra i suoi meriti più grandi vi è indubbiamente quello di aver reso la filosofia, una materia notoriamente difficile e complicata, alla portata di tutti e per questo più facile da amare. Ricordiamo uno dei suoi libri più celebri: “La Storia della filosofia greca” opera in due volumi che negli anni Ottanta è diventata un vero e proprio bestseller.

Ma questo scrittore è riuscito anche a raccontare Napoli con grazia ed ironia oltre che a smantellare le presunte differenze tra Nord e Sud arrivando ad affermare, in una delle sue tante famosissime frasi:

“A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana”.

Luciano andò via da Napoli anche se con la città partenopea mantenne sempre un legame molto stretto tanto da essere considerato uno di famiglia, popolare e molto amato anche nei vicoli più remoti.

Purtroppo la sua morte è avvenuta lontana dai luoghi del cuore di questo scrittore che si è spento a Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni per una polmonite (soffriva però da tempo di una patologia neurologica) assistito dalla figlia Paola, dai nipoti e dal suo storico agente Enzo D’Elia. Avrebbe compiuto 91 anni il mese prossimo.

Una curiosità su De Crescenzo.  Sapete che frequentò le elementari assieme a Carlo Pedersoli? Chi è? Probabilmente lo conoscerete come Bud Spencer, che all’epoca era suo vicino di casa.

Sono stato fortunato”, questo il titolo dell’autobiografia di De Crescenzo scritta l’anno scorso in occasione dei suoi novant’anni. Una frase sola che racchiude tutta la positività di quest’uomo a cui vogliamo dire che in realtà siamo stati noi i fortunati ad averlo incontrato nel nostro cammino e che non possiamo che ringraziare per quanto ci ha lasciato.

Buon viaggio maestro!

 

Francesca Biagioli

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