Ci lascia a 93 anni Andrea Camilleri, Mestro e scrittore, autore ironico e straoridinario interprete della Sicilia del Novecento.
Addio Andrea Camilleri, poeta ironico, autore, scrittore, Maestro, signore siciliano spiritoso e colto. Con lui se ne va un pezzo di Sicilia, quella del famoso Montalbano e dell’immaginaria cittadina di Vigàta, dove si svolgono le indagini del celebre commissario e scenario di altri diversi romanzi, spesso ambientati nei secoli passati.
Se ne va a 93 anni, lontano da quei luoghi e dal suo mare, in questa calda mattina di luglio e a un mese esatto dal ricovero in rianimazione all’ospedale Santo Spirito di Roma per arresto cardiaco. Da allora non si è più veramente ripreso. Anzi, le sue condizioni sono andare via via peggiorando, tanto che dal 21 giugno i medici avevano interrotto i bollettini.
Da qualche tempo aveva perso la vista, ma fino a quando gli è stato possibile, Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925, ha messo giù storie – aiutato dalla sua assistente e agente Valentina Alferj – con la sua inconfondibile capacità di raccontare. Teatrale, sottile, dolce al tempo stesso.
“Tutti gli altri sensi si sono messi in attività per correre in soccorso della vista. Mi è tornato l’olfatto e il tatto è talvolta insopportabile, come prendere la scossa – ha detto Camilleri – Forse perché la cosa di cui più soffro è la perdita del colore, le memorie si sono fatte molto colorate, con colori vivissimi. E così i sogni”, disse alla presentazione del suo ultimo libro, “Esercizi di memoria“,
Forte ironia e una scrittura raffinata le sue caratteristiche. I gialli firmati da Camilleri sono andati sempre a ruba, con il suo stile piacevole e inimitabile. Rimangono a noi oltre cento libri, tutti pubblicati in età adulta. “Un filo di fumo“, edito da Garzanti nel 1980, fu il primo di una serie di romanzi storici ambientati proprio a Vigàta a cavallo tra ‘800 e ‘900, a cui hanno fatto seguito “La strage dimenticata“, “La stagione della caccia“, “La bolla di componenda“.
Nel 1994 nasce il commissario Montalbano con “La forma dell’acqua”, primo scritto della serie. Ed è subito un successo strepitoso. Le indagini poliziesche e, attorno al protagonista, le avventure di Augello, Fazio, Catarella e altri, affascinano l’Italia dal Sud al Nord e fanno esplodere la bellezza della Sicilia e del suo dialetto, lasciando a tutti i lettori il curioso compito di imparare il significato di parole come cabasisi o cataminarsi.
Secondo il comunicato della ASL Roma 1 “per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.
Buon viaggio Maestro!
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Germana Carillo