Leggenda del cinema italiano, Lina Wertmüller ha rivoluzionato il modo di stare dietro (e davanti) la macchina da presa
Leggenda del cinema italiano, icona di stile e sostenitrice dei diritti delle donne e della parità di genere, Lina Wertmüller ha rivoluzionato il modo di stare dietro (e davanti) la macchina da presa
La “signora” del cinema italiano, Lina Wertmüller, ci ha lasciati all’eta di 93 anni: la notizia è stata diffusa via social da un amico della regista. Nata a Roma il 14 agosto del 1928 da una famiglia svizzera, Lina Wertmüller ha incarnato il cinema italiano con grinta e determinazione. La sua lunghissima carriera l’ha vista nel ruolo di sceneggiatrice al fianco di registi come Zeffirelli, Salerno, Fellini, come autrice di teatro e di musical (insieme alla coppia Garinei e Giovannini), ma non solo.
Nel 1963 esordisce alla regia al cinema e per la televisione, ed è subito grande successo. Indimenticabili alcuni dei suoi lavori come “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”, “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia”, “Io speriamo che me la cavo”. Wertmüller è stata anche la prima donna nella storia ad essere candidata all’Oscar come migliore regista, nel 1977, con il film “Pasqualino Settebellezze” (ricordiamo che, anche se per Wertmüller si trattò solo di una nomination, il film vinse altre tre statuette).
Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Oscar onorario alla carriera, mentre nel 2019 aveva ricevuto il riconoscimento della “stella” sulla Walk of Fame di Hollywood (collocata al 7065 di Hollywood Boulevard, a 300 metri dal Chinese Theatre). Personaggio irriverente e anticonformista, icona di stile (indimenticabili i suoi occhiali dalla montatura esagerata e i gioielli vistosi) ma anche donna di carattere, che ha saputo portare le donne nel mondo del cinema – ancora troppo maschilista e poco inclusivo.
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F onte: ANSA
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