Questi “monili dell’amicizia” dell’età della pietra venivano spezzati per consolidare un legame, anche a centinaia di km di distanza

Pezzetti di uno stesso monile preistorico sono stati trovati in Finlandia e Russia, a dimostrazione di quanto fossero stretti i legami fra queste due regioni

In un sito archeologico è normale per gli archeologi trovarsi di fronte a degli oggetti frammentati e rotti: si tratta spesso di reperti vecchi secoli o addirittura millenni, che hanno dovuto resistere al passare del tempo, ai fenomeni atmosferici e alle distruzioni causate dagli umani. Ma se alcuni di questi reperti non si fossero rotti accidentalmente, ma fossero stati spezzati di proposito, proprio da coloro che li hanno creati?

Un nuovo studio archeologico, condotto dai ricercatori dell’Università di Helsinki, ipotizza che alcuni degli oggetti trovati e risalenti all’epoca preistorica siano stati rotti o spezzati come segno di appartenenza e dimostrazione di un legame sociale, oppure in occasione di attività rituali.

I ricercatori si sono concentrati, in particolare, su degli ornamenti rinvenuti si anella regione del Lago Onega (Russia) che in Finlandia – a dimostrazione dell’esistenza, in tempi antichi, di un’ampia rete di scambio di merci ed oggetti che simboleggiano le connessioni stabilite fra popoli diversi.

Abbinando frammenti di monili ritrovati in diversi punti del continente europeo, nelle regioni indicate, si è scoperto che pezzetti di uno stesso oggetto sono stati trovati in due luoghi diversi: per questo motivo, i ricercatori hanno ipotizzato che un dato monile debba essere stato rotto intenzionalmente, e i suoi pezzi dati in mano a persone di origine geografica diversa. L’analisi ai raggi X del materiale raccolto in diversi siti archeologici, tutti risalenti all’età della pietra, è stata fondamentale per dimostrare l’origine comune di frammenti trovati anche a centinaia di chilometri di distanza gli uni dagli altri.

Alla luce di questi sorprendenti ritrovamenti, gli archeologi hanno ipotizzato che questi piccoli oggetti rotti e appartenuti a persone diverse potessero essere simbolo concreto di un legame fra popoli o comunità anche lontane fra loro – non diversamente dai moderni “braccialetti dell’amicizia”, comprati in coppia e indossati da migliori amici o da coppie di fidanzati.

Ma potrebbe trattarsi anche di un modo per mantenere la connessione fra vivi e morti, nel caso in cui il pezzo di monile sia stato ritrovato all’interno del corredo funerario: sono stati infatti ritrovati pezzetti appartenenti ad uno stesso monile in luoghi adibiti alla sepoltura e in siti archeologici di insediamenti e villaggi.

Siamo stati in grado di dimostrare che alcuni degli ornamenti o del materiale lapideo in essi utilizzati sono stati trasportati in Finlandia attraverso un’ampia rete di scambio, principalmente da la regione del Lago Onega – afferma la Docente Elisabeth Holmqvist-Sipilä dell’Università di Helsinki. – Questi fattori indicano che gli ornamenti sono stati prodotti nella regione del Lago Onega in diversi lotti, molto probabilmente in luoghi diversi e da diversi produttori.

©Journal of Archaeological Method and Theory

 

Fonte: Journal of Archaeological Method and Theory

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