Maturità 2015, le tracce della prima prova comprendono un saggio breve sul Mediterraneo, un’analisi del testo su Calvino, la Resistenza e non solo. Il tema sugli argomenti di attualità (tipologia D) è dedicato a Malala, giovane attivista pakistana che nel 2014, a soli 17 anni, ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nel campo dei diritti dei bambini.
Maturità 2015, le tracce della prima prova comprendono un saggio breve sul Mediterraneo, un’analisi del testo su Calvino, la Resistenza e non solo. Il tema sugli argomenti di attualità (tipologia D) è dedicato a Malala, giovane attivista pakistana che nel 2014, a soli 17 anni, ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nel campo dei diritti dei bambini.
Nello specifico, la traccia del tema di maturità riguarda Malala e il diritto all’istruzione. Agli studenti è stato proposto un estratto di un articolo dedicato a Malala e al suo impegno per la pace e per i diritti dell’infanzia.
Malala a soli 11 anni aveva iniziato a gestire il proprio blog per denunciare la soppressione del diritto all’istruzione da parte del regime talebano. Le vicende di Malala sono diventate fatti di cronaca soprattutto a partire dal 2012, quando di ritorno da una gita scolastica la ragazza venne colpita alla testa da colpi di pistola provenienti dai talebani pakistani.
I talebani la consideravano un simbolo degli infedeli. Malala si è salvata grazie ad un’operazione molto delicata. Ha continuato a lottare per i diritti umani e ha subito nuove minacce. Il suo coraggio l’ha portata a vincere il Premio Nobel per la Pace e a rientrare tra i personaggi più giovani che hanno ricevuto questo importante riconoscimento.
L’impegno di Malala è davvero concreto. La giovane lo scorso anno ha ricevuto un nuovo premio del valore complessivo di 50 mila dollari. Ha deciso di non tenere per sé nemmeno un centesimo di questa cifra e di donare la somma per la ricostruzione di 65 scuole a Gaza.
A Gaza la necessità di scuole e di istruzione è davvero elevata, dato che oltre la metà della popolazione ha meno di 18 anni. Ma questo diritto fondamentale non viene ancora rispettato. Molti bambini innocenti hanno sofferto in modo terribile per troppo tempo, secondo Malala, che ha tutte le intenzioni di portare avanti al meglio la propria missione e che chiede semplicemente alle popolazioni di tutto il mondo di unire le nostre voci per la pace e l’istruzione perché uniti, insieme, siamo più potenti, e perché senza istruzione non ci sarà mai pace.
Marta Albè
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