Malkia: teatro e artigianato sostenibile per un’arte che trasforma in regine le ragazze di strada di Nairobi

Il progetto “Malkia-Regine” attraverso l’arte sta ridando dignità a persone la cui dignità era stata strappata dalla povertà, dalle privazioni, dalla violenza. Adolescenti con storie difficili alle spalle che fino a pochi anni fa per sopravvivere e resistere a fame e freddo nelle baraccopoli di Nairobi (la capitale del Kenya si trova, infatti, a quasi 1700 metri di altitudine per cui di notte può fare anche piuttosto freddo!) sniffavano colla mentre oggi sono riusciti a voltare pagina e a poter finalmente guardare al futuro con occhi pieni di speranza. Come? Attraverso il teatro e l’artigianato ecosostenibile!

Ci sono manifestazioni artistiche che hanno la capacità di nobilitare l’animo umano e rendere più bella e in qualche maniera più alta la vita di tutti i giorni perché capaci di farci prendere coscienza delle cose grandiose che l’uomo è in grado di fare eclissando invece tutte le altre, non proprio esemplari, di cui spesso la natura umana è autrice e prigioniera in nome dell’egoismo e del desiderio di possesso, azioni che rendono il nostro mondo non sempre un luogo bello e ospitale in cui vivere. Ci sono poi alcune esperienze artistiche che oltre a tutto ciò assumono una valenza umana e civile ancora più elevata come quelle che si prefiggono, proprio attraverso l’arte, di rendere migliore la vita di chi è meno fortunato di noialtri.

E non per suo demerito quanto per il caso, il destino, il volere di un qualche essere soprannaturale (ognuno lo chiami un po’ come meglio crede in base ai propri convincimenti o al proprio credo!) che ha voluto nascesse in contesti difficili dove ogni giorno bisogna lottare per rimanere aggrappati alla vita. Il progetto “Malkia-Regine” rientra proprio in questo filone perché attraverso l’arte sta ridando dignità a persone la cui dignità era stata strappata dalla povertà, dalle privazioni, dalla violenza. Adolescenti con storie difficili alle spalle che fino a pochi anni fa per sopravvivere e resistere a fame e freddo nelle baraccopoli di Nairobi (la capitale del Kenya si trova, infatti, a quasi 1700 metri di altitudine per cui di notte può fare anche piuttosto freddo!) sniffavano colla mentre oggi sono riusciti a voltare pagina e a poter finalmente guardare al futuro con occhi pieni di speranza. Come? Attraverso il teatro e l’artigianato ecosostenibile!

Il progetto “Malkia-Regine”, avviato cinque anni fa da Amref, l’organizzazione no profit che da anni opera in Africa al servizio dei più deboli, si basa, infatti, proprio su questi capisaldi. Innanzitutto teatro come strumento per strappare le ragazze coinvolte nel progetto dal degrado e dalla povertà in cui erano confinate: la recitazione dunque come occasione d’espressione e riscatto. A gennaio, sotto la guida della regista Letizia Quintavalla, sarà possibile ammirare anche in Italia l’ammirevole risultato di questo cammino.

Dal 13 al 16 al Teatro Leonardo da Vinci di Milano e il 22 al Teatro dell’Archivolto di Genova le ragazze-regine di Nairobi saranno, infatti, in scena con un libero adattamento del“Cerchio di Gesso del Caucaso” di Bertolt Brecht, una pièce che affronta il tema tipicamente brechtiano della possibilità di praticare la bontà anche in contesti caratterizzati da profondi squilibri e ingiustizie, proprio come quelli da cui provengono le interpreti dello spettacolo. Venti ragazze, regine povere e speranza, come tutte le donne d’Africa, del presente e del futuro del Continente Nero. Malkia significa, infatti, in lingua locale, lo swahili, “regine”. Adolescenti ma future donne e madri, parte integrante di quelle donne d’Africa maestre di coraggio e forza, da molti candidate perfette per un futuro – si spera presto! – Nobel per la Pace. Donne capaci di attraversare a piedi deserti portando in grembo i loro figli, donne che tengono le fila della vita sociale nei villaggi e quindi risorsa importantissima per il presente e il futuro dell’Africa, ancora oggi però vittime di soprusi e violenze inaudite, di guerre e abusi di potere, fra le più grandi piaghe del Continente.

«Essere una giovane donna in una delle baraccopoli dell’Africa subsahariana – sottolinea giustamente Tommy Simmons, direttore generale di Armef Italiarappresenta una delle sfide più difficili del nostro tempo e con la messa in scena di questo spettacolo vogliamo richiamare l’attenzione e l’impegno di tutti sulla drammatica condizione delle adolescenti nelle aree urbane del continente africano. Per il miglioramento della società, infatti, è necessaria l’inclusione delle fasce più emarginate, a partire dalle donne, perché le opportunità di sviluppo dell’Africa poggiano in primo luogo sulle loro spalle, sul loro senso di responsabilità e solidarietà e sul loro spirito di intraprendenza professionale ed economica. In Africa, infatti, non ci sarà mai né salute né sviluppo senza la piena affermazione di diritti e opportunità per tutte le donne, a cominciare dalle più vulnerabili che vivono senza tutela sulle strade delle baraccopoli».

Negli slum dell’Africa subsahariana d’altronde il numero di ragazze sieropositive nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni è fino a cinque volte superiore a quello dei coetanei maschi. Ciò è dovuto a numerosi fattori: il facile avviamento alla prostituzione favorito dalla povertà estrema, la dissoluzione dei tessuti sociali e degli equilibri familiari, e la mancanza di istruzione e di autonomia decisionale delle donne, sottomesse al dispotismo di mariti e partner.

Ma non finisce qui. Le ragazze di Malkia oltre al teatro si cimentano anche nell’artigianato, quello sano e sostenibile, quello che utilizza le risorse del territorio: le stoffe dei costumi e gli oggetti usati nello spettacolo sono tutti realizzati dalle ragazze con materiali di riciclo o acquistati da cooperative locali rigorosamente al femminile, dunque a impatto zero. E così borse e oggetti vari che vengono realizzati e commercializzati dalle ragazze nei laboratori di Amref diventano per loro anche occasione per acquisire consapevolezza dei propri mezzi e padronanza delle proprie potenzialità mettendole così nella prospettiva di essere un giorno indipendenti e capaci di dar vita a uno sviluppo sostenibile.

Dedicato al cammino delle ragazze-regine è anche il libro “Malkia-Regine”, disponibile nello shop online di www.amref.it, nelle librerie di numerose città italiane e acquistabile anche inviando un’email all’indirizzo bookshop@reggiochildren.it o telefonando allo 0522/51.37.53. I proventi delle vendite andranno a finanziare gli innumerevoli progetti di Amref dedicati al recupero dei ragazzi di strada.

Per prenotazioni e prevendite invece dei biglietti per lo spettacolo di Milano e Genova: www.vivaticket.it, oppure www.teatroleonardo.it e www.archivolto.it.

Vincenzo Petraglia

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