La bellissima tradizione islandese di regalare libri per Natale

Scambiarsi in dono dei libri alla vigilia di Natale per poi trascorrere parte della notte a leggere: non è un miraggio né una campagna pubblicitaria in favore della lettura, ma è quello che accade ogni anno in Islanda, dove la maggior parte della popolazione ama regalare libri ad amici e conoscenti.

Scambiarsi in dono dei libri alla Vigilia di Natale per poi trascorrere parte della notte a leggere con una bella tazza di cioccolata calda: non è un miraggio né una campagna pubblicitaria in favore della lettura, ma è quello che accade ogni anno in Islanda, dove la maggior parte della popolazione ama regalare libri ad amici e conoscenti.

L’uso di scambiarsi dei libri in dono per Natale è talmente radicato che, di norma, tutte le nuove pubblicazioni appaiono proprio nei mesi che precedono le feste, da settembre a dicembre: una tradizione così consolidata da avere persino un nome, jólabókaflóð, che significa letteralmente “diluvio di libri natalizio“.

Ogni autunno, le famiglie islandesi ricevono gratuitamente un catalogo in cui vengono presentati tutti i nuovi titoli disponibili in libreria, per poter meglio selezionare quelli da regalare ai propri cari. E, tra i doni, la preferenza cade, nella maggior parte dei casi, proprio su autori islandesi e libri cartacei: il piacere di sfogliare le pagine di un volume è ancora forte, e spinge a privilegiare questi ultimi rispetto agli e-book.

Il mercato editoriale islandese è pertanto sostenuto da molte persone che comprano ogni anno un discreto numero di libri, piuttosto che, come accade ad esempio in Italia, da un gruppo abbastanza ristretto di lettori forti, un cui fa da contrappunto una maggioranza di non lettori.

D’altra parte, nella piccola isola nordica, che ha una popolazione di poco piu di 300.000 abitanti, vengono letti e pubblicati più libri pro capite che in tutto il resto del mondo. Un Paese di lettori, insomma, ma non solo: moltissimi si dilettano anche a scrivere e un Islandese un su dieci è autore di un libro.

La passione per i libri sembra avere radici storiche molto precise, come spiega in un’intervista Bryndis Loftsdóttir, vice-direttrice della Associazione islandese degli Editori.

“Jólabókaflóð si riferisce alla tradizione islandese di pubblicare la maggior parte dei nuovi libri durante le settimane che precedono il Natale.” – spiega Loftsdóttir“Credo che questa tradizione possa essere fatta risalire a quando la varietà di prodotti disponibili in Islanda era molto limitata e optare quindi per un libro come regalo di Natale era una buona scelta. Questa disponibilità limitata di beni è stata determinata principalmente dalle leggi restrittive sui prodotti importati introdotte nel 1931, alcune delle quali sono rimaste in vigore per molti decenni […]. “

“Penso poi che la grande enfasi posta sul donare un libro sia dovuta anche al fatto che agli Islandesi piaccia molto parlare di libri. Dopo aver letto qualcosa si può passare il libro agli amici e, successivamente, intavolare con loro una discussione a riguardo. Vedete, non c’era tanto altro da fare qui: inverni lunghi, condizioni meteo non esattamente esaltanti, niente TV in luglio (fino al 1983) e niente TV il giovedì (fino al 1986). Di conseguenza, la lettura e la condivisione di punti di vista sui libri sono sempre stati una sorta di sport nazionale. “

L’amore degli Islandesi per la lettura perdura ancora oggi, nonostante le condizioni siano mutate e siano disponibili molti più svaghi e passatempi che in passato. Un amore che sarebbe bello potesse contagiare anche altri Paesi, spingendo sempre più persone a scambiarsi in dono dei libri, da leggere e da commentare insieme agli amici nelle sere di inverno, magari davanti al fuoco crepitante di un caminetto.

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