Lino Anaclerio, ex funzionario Einaudi, aveva collezionato circa 6mila volumi della casa editrice che ora contribuiranno a creare una nuova biblioteca
Lino Anaclerio è stato per lungo tempo funzionario della casa editrice Einaudi, un vero e proprio cultore dei libri tanto da averne collezionati circa 6mila. Ora questi saranno utili alla nascita di una nuova biblioteca.
Ad aprile a 91 anni, circondato dall’affetto della moglie Peppa e del figlio Antonio, è morto Lino Anaclerio. L’eredità che lascia, oltre che umana, è anche culturale. L’uomo, nel tempo, ha infatti collezionato un incredibile numero di volumi della casa editrice Einaudi per cui ha lavorato per molto tempo.
Un vero e proprio amore per i libri che ora passerà in eredità a persone che non l’hanno neppure conosciuto. Il nipote di Lino Anaclerio, infatti, ha lanciato un appello affinché qualcuno si prendesse cura in toto della corposa libreria (si tratta di quasi 6mila volumi).
La risposta è arrivata proprio da Torino (sede tra l’altro della nota casa editrice Einaudi), che ha deciso di utilizzare questo patrimonio culturale, fatto di libri di storia, politica, economia e tanto altro per dare vita ad una nuova biblioteca per bambini e ragazzi nella Barriera di Milano (antico quartiere di Torino).
A raccontare tutti i dettagli della vicenda è Adriana Riccomagno su La Stampa che spiega come, grazie ai social network, l’appello del nipote della coppia (che vive a Palermo) è stato letto da Enrico Nada, uno dei fondatori del Silent Book Club di Torino, che si è immediatamente attivato, coinvolgendo dei circoli Arci locali, per trovare una buona collazione ai libri.
A raccogliere tutti i volumi e inscatolarli sono stati i giovani che prestano servizio civile all’Arci che, dopo aver riempito un intero furgone, si sono diretti al circolo ‘”Antonio Banfo”, nel quartiere Barriera, dove si tengono laboratori e doposcuola.
Qui sorgerà la nuova biblioteca che permetterà a tanti giovani di “arricchirsi” grazie alla lettura di libri che difficilmente avrebbero avuto l’opportunità di trovare, riuniti tutti assieme, altrove.
Dopo aver visto svuotare gli scaffali dell’amata libreria del marito, Peppa Musotto, la moglie di Lino Anaclerio ha dichiarato:
“Per me e per Antonio è come se papà fosse andato via un’altra volta ma è quello che desiderava, e sono tranquilla della destinazione: non volevamo che i suoi amati libri fossero dispersi. La cultura deve essere fruita e siamo contentissimi che le opere su cui ha fatto per anni studi e ricerche vadano in un luogo di promozione culturale tra i giovani”
Fonte: La Stampa
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