Crescita personale e spirituale: 5 testi che non possono mancare nella biblioteca di una donna.
Indice
Ci sono alcuni libri che ogni donna dovrebbe conoscere: perché sono, anche, “strumenti” importanti non solo di conoscenza ma suggestioni, inviti, orientamenti ad una maggiore consapevolezza personale.
L’interiorizzazione di questi contenuti rappresenta un arricchimento profondo: un empowerment che consente una dimensione di “essere” – anche in quanto donna – più ampia e cosciente del proprio ruolo, personale e sociale.
Tra questi testi, eccone cinque che non possono mancare nell’assortimento della propria libreria domestica (e che – beninteso – male non farebbe leggere neppure agli uomini).
Donne che corrono con i lupi
Donne che corrono con i lupi, di Clarissa Pinkola Estès, non ha forse neanche bisogno di una presentazione. È un classico, straclassico (oramai): indispensabile. Consente di accedere ad un mondo di sapienza antica, quello narrato e celato nelle storie, nelle leggende, nelle fiabe che si rivela utile, fondamentale, per riportare ogni cosa nella giusta prospettiva. Interiore e sacra. Profonda e di superficie. È la strada per ritrovare, riscoprire la “donna selvaggia” che abita dentro: qui di “selvaggio”, nell’accezione negativa e svalutante comune, non c’è nulla. È “selvaggio” quello che è forte, potente, non omologato ad una cultura patricentrica; è la forza interiore del femminile, capace di trasformare, elaborare; creare e portare saggezza, sapienza, visione, unione nella quotidianità e nelle relazioni e, insieme, portare verso l’Alto: “selvaggia” perché libera, non sottomessa. Una forza straordinaria, in mille sfaccettature, da ritrovare e vivere: e i racconti e i miti aiutano a farlo, a risentire quella connessione, anche grazie alle parole dell’autrice che “traduce”, spiega, aiuta ad entrare negli insegnamenti antichi e saggi.
Donne che corrono con i lupi è un libro che può accompagnare nel tempo; da rileggere più volte. Con pause. Andando su una specifica fiaba in un particolare momento di vita. E poi rileggere, ritrovare. Ad ogni fase di vita si possono cogliere sfumature diverse oppure semplicemente può diventare uno (anche se, certo, non l’unico) dei porti sicuri da cui tornare, per ricordare.
La profezia della curandera
La profezia della curandera, di Hernàn Huarache Mamani, è un romanzo appassionante. Non ci sono profezie ma in qualche modo profetico è il messaggio di fondo, che appartiene fortemente alla tradizione sciamanica andina: le donne possiedono un’energia straordinaria, capace di riportare pace ed equilibrio nel mondo.
La storia narrata è quella di una ragazza che, dopo un evento imprevisto che le fa rimettere tutto in discussione, si avvicina agli insegnamenti di un curandero (una sorta di sciamano guaritore) che la portano a ritrovare il suo potere personale e una maggiore connessione con tutte le cose. Al di là del contesto, nell’essenza le esperienze vissute dalla protagonista sono applicabili ad ogni donna e sottolineano come sia possibile utilizzare in modo consapevole il proprio femminile, facendone un valore aggiunto.
Guarire con i perché
Guarire con i perché, di Robin Norwood, è un altro libro da leggere almeno una volta nella vita perché ricorda che ogni avversità, ogni difficoltà – persino le più pesanti, come le più insignificanti – hanno un senso, contengono un insegnamento per noi vitale. Non succedono per caso, non sono accanimento del destino o sfortuna. Anche in questo caso si tratta di storie: non miti, non fiabe ma vite di uomini e donne del nostro tempo, tra infedeltà, crolli finanziari, malattie. Insomma quotidianità di persone “comuni”, in cui ci si potrà ritrovare più concretamente, in qualche modo vicine.
Per comprenderlo, anche solo teoricamente, occorre però uno sforzo: un cambio di prospettiva. Si tratta di uscire dalla “visione ordinaria” per entrare in dimensioni più ampie, in una sfera olistica (che ricorda che tutto è collegato) e anche spirituale (perché colloca la sofferenza, fisica, emozionale, situazionale in un processo di evoluzione della coscienza). Così si può comprendere che invece di “combattere” contro le avversità si può scegliere la via della cooperazione: solo allora possono diventare occasioni di consapevolezza, fulcro di un cambiamento più profondo, di un ampliamento delle nostre capacità di agire ed amare.
La luna rossa
La luna rossa, (linkaffiliazione), di Miranda Gray, ha come focus il ciclo mestruale. Sì, lui, quella roba lì che spesso non viene chiamata con il suo nome. Cose da donne: una schiavitù, una seccatura, una noia, uno sfinimento, un ostacolo alla vita sessuale di quei giorni, una cosa sporca, un intralcio alle attività di tutti i giorni; un avvenimento fisico più o meno mensile, che presenta solo inconvenienti e fastidi. Oppure si può uscire da una cultura maschilista ed entrare nel significato profondo, nel ruolo che quel sangue assegna ad ogni donna: con la sua presenza, con la sua assenza, determina tempi di sviluppo collegati all’organismo ma anche interiori e spirituali; apre e rappresenta la forza creativa presente in ogni essere femminile (a prescindere dalla maternità fisica), in ogni età della vita. La luna rossa è un libro utile, pratico, poiché consente di prendere consapevolezza, valorizzare e onorare, vivere le varie fasi dell’”appuntamento mensile” e, poi, di comprendere il significato della nuova creatività, più forte su altri piani, che si apre quando si entra nella menopausa: una nuova età, di sviluppo e conoscenza, possibile.
Quando questo sarà interiorizzato, digerito, integrato, sarà possibile anche un passaggio successivo: una presenza consapevole più fluida del proprio femminile, che utilizza e controlla consapevolmente “la propria luna” ed è orientata agli insegnamenti della Sophia, un femminile sacro e collegato al Sole.
La donna della nuova cultura
La donna della nuova cultura del maestro Peter Deunov, più che un libro è una conferenza, un insegnamento: è la lettura giusta per chi vuole osare e avvicinarsi, con un tuffo profondo, in una visione che riassegna – al di fuori degli schemi, degli stereotipi e dell’immaginazione esoterica tanto in voga, anche attorno/dentro i temi del femminile – un ruolo spirituale profondo, che si incarna nel quotidiano, nelle relazioni e guarda oltre. All’archetipo originario della donna e del femminile.
Parole pronunciate più di 80 anni fa, ancora visionarie, di una saggezza originaria: qualcuno potrà riconoscerle, sentirle; per altri potrebbero essere intanto semi posti sul proprio terreno personale (perché quando sarà tempo, quando sarà la giusta stagione, possano ritrovare un senso e aprirsi al germoglio di una nuova comprensione della bellezza e del potere che ci abitano, nel maschile e nel femminile in noi).
E voi, quali altri titoli suggerireste?
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Anna Maria Cebrelli