Un nuovo studio ha confermato la presenza di coloranti tossici su molti libri rilegati a colori dell’epoca vittoriana, come già si temeva
Un recente studio sostenuto dall’American Chemical Society ha aggiunto nuove prove all’ipotesi che molti libri rilegati a colori dell’epoca vittoriana contengano coloranti tossici, sollevando ulteriori preoccupazioni per la sicurezza di chi li maneggia.
Questa ricerca, condotta da un team di chimici della Lipscomb University in collaborazione con la Vanderbilt University, ha portato alla luce la presenza di metalli pesanti come piombo e cromo in alcuni dei pigmenti utilizzati per colorare le copertine dei libri. Questi metalli, se inalati o assorbiti attraverso la pelle, possono causare gravi problemi di salute, tra cui danni ai polmoni, disturbi nervosi, problemi di fertilità e, in alcuni casi, cancro.
L’analisi è stata possibile grazie all’uso di tecniche avanzate come la fluorescenza a raggi X (XRF) e la diffrazione dei raggi X (XRD), utilizzate per la prima volta in questo contesto per identificare i composti chimici presenti nelle copertine dei libri.
Il progetto fa parte dell’iniziativa “Poison Book Project”
I risultati hanno mostrato che alcuni volumi contenevano livelli di piombo e cromo ben superiori ai limiti di sicurezza stabiliti dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). In particolare, un libro presentava una concentrazione di piombo doppia rispetto al limite considerato sicuro e una concentrazione di cromo sei volte superiore.
Questi risultati hanno spinto i bibliotecari della Lipscomb University a sigillare i libri sospetti in sacchetti di plastica, per prevenire il rischio di esposizione al personale e ai visitatori. Il progetto si inserisce nell’ambito di un’iniziativa più ampia chiamata Poison Book Project, promossa dal Winterthur Museum, Garden & Library, che mira a identificare e conservare in sicurezza i libri contenenti pigmenti tossici in tutto il mondo.
L’obiettivo finale dei ricercatori è sviluppare metodi non invasivi per testare questi libri, senza danneggiarli. In questo modo, si spera di rendere più sicuro il lavoro di bibliotecari e collezionisti, garantendo al contempo la conservazione di questi importanti pezzi di storia.
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Fonte: American Chemical Society
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