Salvare le librerie da Amazon è possibile e la Francia ce lo sta dimostrando

Il governo francese dichiara guerra al colosso Amazon, imponendo una spesa di spedizione obbligatoria per l'acquisto di libri sul sito

Il governo francese dichiara guerra al colosso Amazon, imponendo una spesa di spedizione obbligatoria per l’acquisto di libri sul sito. E così prova a salvare le piccole librerie dal fallimento

Per chi ha visto il film degli anni ’90 C’è posta per te, le dinamiche commerciali fra la piccola libreria dietro l’angolo e la grande catena di vendita di libri sono ben chiare: il film si conclude infatti con la chiusura della piccola libreria (dopo quarant’anni di onorata carriera) schiacciata dalla concorrenza spietata del maxi-store dei libri. Ora i tempi sono cambiati e il nemico delle piccole librerie locali si chiama Amazon: prezzi competitivi, continue offerte e promozioni, zero spese di spedizione, arrivo direttamente a casa a pochissimi giorni dall’acquisto. È la morte della libreria dietro l’angolo.

Per questo motivo il governo francese ha messo a punto un disegno di legge per ridurre il vantaggio del colosso di Jeff Bezos sulle librerie fisiche: l’idea è di imporre una spesa di spedizione minima obbligatoria per chi acquista libri – impedendo così l’applicazione della spedizione gratuita. Il progetto è stato presentato dalla senatrice conservatrice Laure Darcos e dalla deputata di centrista Géraldine Bannier. Dopo l’approvazione in Senato lo scorso giugno, il disegno verrà ora discusso anche nell’altra camera del Parlamento francese, l’Assemblea Nazionale. Se dovesse venire approvata, la legge incastrerebbe di fatto Amazon che finora si è salvato dietro costi di spedizione simbolici di 1 centesimo: infatti, sul territorio francese già esiste (dal 2014) una legge che impedisce le spedizioni gratuite dei libri – legge alla quale Amazon aveva finora ovviato proprio con il costo simbolico di 1 centesimo.

La legge riguarderà non solo Amazon, ovviamente, ma anche tutti i marchi che vendono libri in Francia, come anche le catene francesi Fnac e Leclerc – che tuttavia si sono dette d’accordo con il provvedimento: infatti, vendendo solo libri, queste catene sono costrette a mantenere i prezzi bassi e ridurre i propri guadagni per essere competitive con Amazon che invece, vendendo ogni genere di prodotto, può ammortizzare eventuali perdite in specifici settori.

La legge è fortemente sostenuta dal Sindacato della libreria francese (SLF), secondo il quale tra il 2008 e il 2018 le vendite delle piccole librerie francesi sono diminuite del 3% all’anno. Con l’avvento della pandemia da Coronavirus e la chiusura forzata delle librerie fisiche, questi dati sono peggiorati drasticamente: Una libreria su cinque, infatti, ha registra un calo superiore al 10%. Inoltre, l’effetto dimensione è evidente: più alto è il fatturato, più l’attività si ritrae – ecco che librerie con più di 4 milioni di euro di fatturato hanno subito un calo medio di oltre il 9%.

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Fonte: Senato Francese / Le Figaro

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