A Roma 26 donne dell’arte dimenticate. Figure femminili da riscoprire in una mostra a Villa Torlonia, fino al 6 ottobre 2024
La mostra “Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine” concede la straordinaria opportunità di riscoprire e valorizzare il lavoro di 26 artiste che, pur avendo dato un contributo significativo alla pittura, alla scultura ed alla fotografia del Novecento, non hanno ricevuto il meritato riconoscimento, con il risultato di essere sconosciute ai più. L’esposizione si svolge al Casino dei Principi di Villa Torlonia, a partire dal 14 giugno e fino al prossimo 6 ottobre 2024, ed è organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina, con il chiaro l’obiettivo di promuovere la conoscenza di queste figure femminili e il loro ruolo nella storia dell’arte, spesso totalmente ignorato dalla storiografia ufficiale.
La mostra è un’importante occasione per incontrare da vicino le opere di queste artiste, il cui lavoro si colloca in un contesto culturale e storico ricco di fermenti e cambiamenti. Si tratta di figure attive nella prima metà del XX secolo, un periodo caratterizzato dall’avvento di movimenti artistici innovativi, come il Futurismo e l’Espressionismo, fino ad arrivare agli anni del Secondo Dopoguerra. Le artiste selezionate per la mostra provengono da esperienze diverse, accomunate però dalla determinazione di affermarsi in un ambiente spesso dominato dalla presenza maschile.
La curatrice della mostra, Giulia Tulino, sottolinea come queste donne, oltre a confrontarsi con la difficoltà di emergere come artiste in un contesto culturale patriarcale, abbiano saputo esprimere una forte singolarità artistica. Le opere in esposizione, che comprendono dipinti, sculture e fotografie, testimoniano l’importante contributo che queste artiste hanno offerto alla vita culturale romana.
La mostra è suddivisa in sei sezioni tematiche, ognuna delle quali rappresenta un diverso momento storico e artistico. Si parte con la sezione Tra Simbolismo e Secessione, che si concentra sugli anni Dieci, quando si affermavano movimenti come l’Espressionismo, il Divisionismo e lo Jugendstil, stili che possiamo ritrovare nelle opere di artiste che partecipavano alle Secessioni romane, un periodo di grande fermento culturale che precede l’avvento del Futurismo.
Il percorso espositivo continua con la sezione dedicata al Futurismo, movimento che ha avuto una grande influenza sull’arte italiana del primo Novecento. In questa parte della mostra si possono ammirare opere che rappresentano la volontà delle artiste di interpretare la modernità attraverso la velocità, il dinamismo e la rottura con le convenzioni artistiche del passato.
Una delle opere più rappresentative di questa sezione è “Velocità di motoscafo” di Benedetta Cappa Marinetti, pittrice e moglie di Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo. In questa tela, l’artista descrive il movimento di un motoscafo visto dall’alto, con un’attenzione particolare agli effetti dinamici creati dalle onde. L’opera non si concentra tanto sul veicolo in sé, ma sugli effetti di movimento generati nell’acqua, esprimendo così l’essenza del Futurismo.
Dopo il Futurismo, la mostra esplora il periodo del “ritorno all’ordine”, che caratterizza gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale ed il Ventennio fascista. In tale contesto, il movimento si distacca dalle avanguardie per tornare ad una maggiore attenzione per i canoni classici e per una rappresentazione più realistica della realtà, un vero e proprio ritorno all’ordine, ben rappresentato nella sezione dedicata alla Metafisica e alla rivista Valori Plastici, che promuoveva un ritorno ai temi tradizionali dell’arte.
Tra le artiste in mostra in questa sezione, spicca Maria Grandinetti Mancuso, il cui dipinto “Astrazione di natura morta” è stato scelto come immagine di copertina del catalogo della mostra. L’opera, caratterizzata da un rigore compositivo e da atmosfere metafisiche, rappresenta un volto ovale dalle tonalità grigie su uno sfondo nero e dorato. La semplicità geometrica del dipinto richiama le atmosfere rarefatte tipiche della Metafisica, un movimento che influenzò profondamente l’arte italiana negli anni Venti e Trenta.
Un’altra opera significativa esposta è “Gioco di bambine” di Virginia Tomescu Scrocco, artista romena formatasi a Parigi. Il dipinto raffigura due giovani ragazze mentre si spogliano, i corpi rappresentati con una delicatezza che esalta la fisicità senza scadere nell’erotismo esplicito. Il gioco di luci e ombre conferisce alla scena una qualità quasi onirica, che cattura l’attenzione dello spettatore.
Nella sezione Linguaggi del quotidiano tra Metafisica e Ritorno all’Ordine, troviamo il “Ritratto o Due Giovanette” di Evangelina Gemma Alciati, opera che ritrae due ragazze in un ambiente domestico. La composizione mette in risalto il rapporto tra le due figure, con una particolare attenzione all’indagine psicologica dei personaggi. L’Alciati si distacca dall’approccio naturalistico, preferendo concentrarsi sull’aspetto introspettivo delle sue figure, con una tecnica che richiama il Divisionismo postimpressionista.
Presente una sezione dedicata a Ghitta Carell, fotografa di origini ungheresi che si stabilì a Roma negli anni Trenta e divenne famosa per i suoi ritratti. Carell ha immortalato molte figure di spicco della politica e della cultura italiana dell’epoca, realizzando ritratti che ancora oggi colpiscono per la loro intensità e precisione.
Concludiamo l’articolo con la lista di alcune delle artiste italiane e internazionali presenti in mostra: Evangelina Alciati, Teresa Berring, Wanda Biagini, Edita Broglio, Benedetta Cappa Marinetti, Ghitta Carell, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Angela Cuneo Jacoangeli, Deiva De Angelis, Emilia de Divitiis, Maria Grandinetti Mancuso, Bice Lazzari, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Costanza Mennyey, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Adriana Pincherle, Milena Pavlovic Barilli, Eva Quajotto, Mimì Quilici Buzzacchi, Antonietta Raphael, Virginia Tomescu Scrocco, Maria Immacolata Zaffuto, Emilia Zampetti Nava, Rouzena Zatkova.
Informazioni utili
Come già detto in apertura, la mostra “Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine” si svolge a Roma, presso i Musei di Villa Torlonia, nel Casino dei Principi, in Via Nomentana 70, e rispetta i seguenti orari e giorni di apertura:
- Dal martedì alla domenica ore 9.00-19.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
- Lunedì chiuso
Per quanto riguarda il prezzo dei biglietti:
- Intero € 6,00; ridotto € 5,00
- Per i residenti in Roma Capitale e nell’area metropolitana (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero € 5,00; ridotto € 4,00
Qui per maggiori informazioni.
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